Sindacati su Ota: ‘Non ci aspettavamo modifiche regolamento’

Le Organizzazioni Sindacali inoltre 'diffidano la Struttura Commissariale'

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In riferimento alla polemica scoppiata concernente la composizione ed il regolamento dell’Organismo Tecnicamente Accreditante (OTA), ed in particolare agli atti amministrativi prodotti , sia dalla Regione Calabria – Dipartimento Tutela della Salute, che dallo stesso Commissario, FP CGIL, Cisl Fp e UIL FPL “senza voler entrare in sterili polemiche circa il presunto conflitto di interessi della persona designata quale coordinatore – si legge nella nota stampa – ritengono di dover intervenire nel merito della vicenda sotto il profilo meramente tecnico”. 

Secondo la triplice sindacale “l’Accreditamento Istituzionale e il processo con il quale la Regione riconosce ai presidi sanitari e sociosanitari, pubblici e privati, la possibilità di erogare prestazioni per conto del Servizio Sanitario Regionale nell’ambito della programmazione regionale. Questo riconoscimento garantisce ai cittadini che le strutture accreditate siano in possesso degli specifici requisiti di qualità stabiliti dalla Regione. La Mission dell’OTA dovrebbe essere quella di:  Promuovere l’adozione di politiche di miglioramento della qualità e di riduzione dei rischi correlati all’assistenza nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private;  Monitorare l’adeguatezza delle attività erogate, delle risorse e dell’organizzazione delle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, secondo quanto previsto dagli standard regionali e nazionali;  Promuovere un processo di miglioramento continuo delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie attraverso l’analisi dei risultati sopra menzionati e attraverso la valutazione dell’efficienza delle organizzazioni, dell’uso delle risorse e della formazione degli operatori;  Verificare che le attività svolte producano risultati congruenti con le finalità dell’organizzazione sanitaria e compatibili con gli indirizzi di programmazione regionale;  Garantire il funzionamento del sistema di accreditamento istituzionale regionale”. 

L’Iter di accreditamento istituzionale dovrebbe essere uno strumento di lavoro per le aziende pubbliche e private al fine di contribuire a rispondere in modo efficiente ed efficace alle differenti necessita dei cittadini, migliorando la qualità e la sicurezza delle cure e dei servizi, promuovendo tutte le azioni per un miglioramento della fiducia dei cittadini verso le strutture sanitarie e socio sanitarie accreditate nella Regione. Trattasi pertanto di un organismo che svolge un compito di prioritario interesse pubblico ancora più strategico, specie in presenza, come nel caso della Regione Calabria di un Commissario alla Sanità. Compito fondamentale dovrebbe essere quello del miglioramento dell’utilizzo delle risorse a disposizione, contribuendo a rispondere in modo efficiente ed efficace al Migliorare la qualità e la sicurezza delle cure e dei servizi”.
In tale contesto le organizzazioni sindacali, sottolineano che “non ci saremmo aspettati che venisse modificato il regolamento generale dell’OTA consentendo a chi non e dirigente, addirittura di presiederlo. Fatto grave, proprio in considerazione del ruolo strategico che deve assolvere l’Organismo. Rivolgendoci anche e soprattutto al Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute, ci chiediamo “che fine ha fatto il settore accreditamento presente sino a poco tempo fa nell’organizzazione dell’ente con tanto di manifestazioni di interesse avviate e poi sospese”. Riteniamo dover segnalare inoltre al Commissario alla Sanita Gen. Cotticelli, con il quale ci siamo confrontati in altre occasioni, in maniera sempre aperta e costruttiva, nel rispetto dei ruoli, che una regola basilare delle corrette relazioni sindacali e proprio un confronto preventivo sulle problematiche importanti finalizzato al miglioramento della qualità degli atti. Ebbene in tale circostanza, sentire preventivamente le OO.SS. sull’argomento OTA avrebbe probabilmente evitato una polemica che sta assumendo una portata certamente negativa per la sanita Calabrese. Dunque, auspichiamo che il Commissario alla Sanita , ritorni sui suoi passi e punti le sue attenzioni su un dirigente di alto profilo, anche proveniente dal mondo delle professioni, oppure su figure istituzionali che certamente non mancano nel mondo della Pubblica Amministrazione calabrese. Coerentemente con gli effetti scaturiti dalla revoca del DCA che regolamentava il coordinamento dell’OTA, adesso non si può nominare una figura che provenga dallo stesso Dipartimento della Salute, e pertanto non confacente con il principio di terzietà delle funzioni da svolgere da lei enunciato”.

Le Organizzazioni Sindacali inoltre “diffidano la Struttura Commissariale per il Piano di Rientro dal debito sanitario calabrese e il Dipartimento regionale della Salute, nonché i Commissari straordinari delle ASP e delle Aziende Ospedaliere della Calabria, a procedere alla conferma degli stessi Direttori Amministrativi e dei Direttori Sanitari nelle Aziende in questione”. 

La triplice “da tempo ha denunciato l’indisponibilità ad accettare il malgoverno che da anni ormai regna nella Sanità della Calabria. Serve una vera azione di sradicamento delle cattive prassi e delle opache gestioni che hanno letteralmente affossato il Sistema Sanitario di tutta la Calabria”. 

FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Calabria “pretendono un vero cambiamento nella gestione della sanità calabrese e un’inversione di rotta. Obiettivi prioritari questi che potranno essere perseguiti solo mettendo al governo e al sotto governo della Sanità calabrese, un management nuovo, sganciato da quelle logiche che hanno compromesso e compresso l’esercizio del diritto alla salute ai calabresi”. In conclusione, le Scriventi, “si aspettano che il Commissario per il Piano di Rientro dal debito sanitario in Calabria, intraprenda determinazioni coerenti con gli impegni assunti durante la manifestazione tenutasi per l’Emergenza Sanitaria calabrese ed indetta da CGIL CISL UIL lo scorso 9 maggio”.

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