Lavoro, Robbe: ‘Individuato percorso per ex percettori’

Assessore regionale assicura che sono state trovate le risorse necessarie


“Dopo una attenta ricognizione delle risorse e verifica delle compatibilità, vengono risolte le questioni relative alle esigenze finanziarie e alle modalità con cui dare prosieguo alle esperienze sulla scia di quanto concordato con le rappresentanze sindacali, ed accogliendo le tante richieste degli Enti locali”. Lo afferma una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale.

“Tutto ciò – prosegue la nota – è avvenuto per come previsto dagli accordi siglati tra l’assessorato e Cgil, Cisl e Uil, con una proficua e costante interlocuzione avuta nei giorni scorsi e in particolare nelle riunioni del 15 luglio scorso e seguenti. Nelle settimane scorse, in merito alla possibilità di rinnovare le attività per gli ex percettori di mobilità in deroga, l’assessore al Lavoro Angela Robbe aveva già ribadito di essere al lavoro per l’individuazione tanto delle risorse necessarie a procedere quanto a trovare le modalità possibili per dare prosecuzione alle attività che, vista la non replicabilità dei tirocini, devono avere modalità differenti”.

“L’individuazione di questo percorso – afferma l’assessore Robbe – si concretizza sulla scorta delle indicazioni e della volontà politica espressa dal presidente della Regione Mario Oliverio di non lasciare tante persone senza nessun sostegno al reddito. Stigmatizziamo, pertanto, l’allarmismo diffuso legato a troppe informazioni non veritiere di questi ultimi giorni di chi ha speculato sulla disperazione dei tirocinanti, sottolineando il costante impegno nella ricerca di percorsi sostenibili e praticabili intesi anche alla professionalizzazione, alla luce delle normative vigenti, condivisi da anni dalla Regione e Cgil, Cisl e Uil, a partire dall’accordo istituzionale del dicembre 2016 che ha cercato alternative sostenibili a fronte della conclusione dell’esperienza della mobilità in deroga che avrebbe lasciato senza reddito e prospettive migliaia di famiglie, e come non possa in alcun modo essere messa in dubbio la ferma volontà di parte della Giunta Regionale di garantire quel minimo sostegno al reddito ai tirocinanti calabresi. Voci destituite di fondamento che, però, hanno irresponsabilmente soffiato sulla disperazione di tanti calabresi che, invece, la Regione sta cercando di tutelare anche con forte impegno di risorse proprie. Resta aperta la questione del futuro per i tanti ex percettori di mobilità in deroga come per gli altri tirocinanti. Per affrontare questa situazione in una prospettiva più ampia infatti occorre necessariamente un confronto con il livello governativo, per trovare una soluzione che vada oltre il limite temporale dei dodici mesi e tenga conto delle esigenze delle oltre cinquemila persone che in Calabria non hanno più un lavoro e rischiano di non trovarne altri se non si concordano, al livello istituzionale e d’intesa con le rappresentanze sindacali, aree di attività nelle quali ci sono spazi ed opportunità occupazionali. Infatti rimane difficilmente risolvibile un problema che, per dimensioni e impatto, vuole il coinvolgimento delle parti nazionali. Del resto era un problema nazionale in origine e come tale è stato trattato, invece oggi la Regione da sola si sta caricando da un punto di vista economico le questioni del precariato, delle vertenze e delle crisi senza che il Governo si preoccupi di rendersi parte attiva e interessata alla gestione dei problemi del lavoro. Anche le politiche attive del lavoro, adottate in larga misura dalla Regione e con grande utilizzo di risorse comunitarie, rischiano di non avere senso se non fanno da ponte verso opportunità lavorative reali che si costruiscono a partire dalla individuazione di una strategia comune delle Istituzioni che devono individuare aree di opportunità occupazionale nell’esigenza, anche questa condivisa con Cgil, Cisl e Uil, di una forte sinergia tra le istituzioni affinché si possa realizzare un Piano straordinario per il Lavoro in Calabria, che possa affrontare alla radice la mancanza atavica di lavoro nella nostra regione”.

“Senza una intesa tra Regione e Governo, come nel passato è avvenuto quando si è trattato di risolvere situazioni di grande portata – conclude l’assessore Robbe – sarà difficile trovare soluzioni capaci di dare una prospettiva alle persone che vengono da percorsi di fuoriuscita dal lavoro. Purtroppo, nonostante i tentativi esperiti dalla Regione e condivisi con le rappresentanze sindacali, di portare la questione degli ex percettori in deroga, e più in generale dei tanti soggetti impegnati nelle politiche attive messe in campo dalla Regione Calabria, sui tavoli nazionali si registra una sostanziale disattenzione e indifferenza al tema da parte del Governo che evidentemente non ritiene il lavoro nel Mezzogiorno tra i temi prioritari della sua agenda mentre invece dovrebbe essere tra le questioni centrali per un Paese che vuole uscire dalla crisi economica e sociale in cui versa”.