Premio Catanzaro informa: le emozioni della seconda edizione

Le storie dei catanzaresi che lasciano tracce di speranza e che amano Catanzaro LA FOTOGALLERY


Emozionare ed emozionarsi. “Storie di Catanzaresi che lasciano tracce di speranza”. Il premio Catanzaroinforma rappresenta questo. Rappresenta le persone che non sempre vengono riconosciute o sono riconoscibile, non sempre sono ricordate, né fanno in modo di essere ricordate. La loro traccia è lasciata indelebile dal loro agire quotidiano. Ed è proprio questo che Catanzaroinforma ha deciso per la seconda edizione, di premiare l’amore per l’accoglienza, per la fratellanza, per lo stare insieme, per la speranza alla felicità che chiunque può donare, senza volerlo celebrare, al di là di ogni barriera e di ogni età.

Padroni di casa sul palco del Teatro Comunale, Davide Lamanna, vicedirettore del giornale, e Simona Procopio, che elegantissimi hanno raccontato e intervistato i premiati, nove in tutto, con un premio alla carriera assegnato all’indimenticabile Mico Ammendolia che non ha mancato di intrattenere con uno dei suoi soliti sketch comici il numeroso pubblico e il Maggiore della Guardia di finanza, Rossella D’Andreano, che gli ha consegnato il premio, realizzato anche quest’anno da Nuccio Loreti, ed uno alla memoria di Franco Ferrara, un pezzo di storia culturale di Catanzaro legata al Teatro Masciari che ha contribuito per tanti anni a promuovere e valorizzare la cultura cinematografica e teatrale, di cui hanno parlato la figlia, il fratello e Aldo Costa, che insieme a Gianvito Casadonte ha consegnato il premio.

Una serata trascorsa soprattutto all’insegna della musica, non solo quella del trio dell’Ensemble Piccirillo, ma degli stessi premiati: La cantastorie Francesca Prestia, premiata dal viceprefetto Maria Famiglietti, che da sempre con la sua musica veicola messaggi di eguaglianza e contro la violenza che ha cantato la “Ballata di Lea” ma anche un brano in greco, proprio per l’integrazione dei popoli tutti. E se di integrazione si parla non si può non ricordare il premio al coro polifonico Singing Cluster che ha emozionato tutti con la sua Moon River, premiato per la sua vocazione di considerare la musica la vera forza che riunisce le razze e abolisce i confini dall’assessore regionale al Lavoro Angela Robbe che ha sottolineato come “Catanzaro sia una città umana. Siete riusciti – ha detto l’assessore rivolgendosi a Catanzaroinforma – a scovare e a valorizzare  esperienze di volontariato laico e cattolico che, al riparo dei riflettori, con tenacia e determinazione, svolgono una funzione solidaristica che colma, in tutto o in parte, le manchevolezze e le lacune della mano pubblica”.

GUARDA LA FOTOGALLERY

E la musica, quella del cuore, amatoriale, torna sul palco, con il coro dell’Uici, che si è esibito (qui scappa qualche lacrima in sala) in “Non mollare mai” di Gigi D’Alessio, che è uno sprone a tutte quelle persone come Luciana Loprete, presidente dell’associazione ciechi ed ipovedenti, che ha ricevuto il premio dal vicesindaco Ivan Cardamone ed ha ribadito questo messaggio: “Bisogna sempre andare avanti nonostante le difficoltà, rimettersi sempre in piedi”.

Ancora risate con la maschera Giangurgolo, tipica di Catanzaro, che è tornata tra le belle maschere italiane tradizionali grazie a Enzo Colacino che con il costume tipico ha regalato qualche momento di ilarità ai numerosi presenti. Proprio questo suo peregrinare e portare speranza e allegria “raccontando l’ospitalità – ha detto – tipica della nostra terra” sono stati alla base del premio che gli è stato consegnato dal capitano dei carabinieri Ferdinando Angeletti.

Tutte belle le storie dei premiati, uniche, come unico il modo dei protagonisti di “amare Catanzaro la nostra città” e di apprezzare Catanzaroinforma che la racconta quotidianamente così come racconta le istituzioni presenti in sala: da Floriano Noto, presidente del Catanzaro Calcio, Daniele Rossi, presidente della Camera di Commercio, il Questore Amalia di Ruocco, insieme al capo di Gabinetto Filomena Palmisano

Amore come quello dei ragazzi della cooperativa “Agrama” da sempre impegnata a rendere un gioco il lavoro dei giovani collaboratori che a Botricello sono riusciti a realizzare un piccola realtà agricola fatta di gesti quotidiani di amicizia, sensibilità e integrazione.

E poi Giovanni Curto, l’artista che porta l’arte dove può diventare motivo di rivalsa e spinta per il bello nella vita: nell’istituto penitenziario minorile, premiato da Antonietta Santacroce, direttore artistico del Festival d’Autunno.

Visibilmente emozionato il direttore della testata online, Riccardo Di Nardo, che ha festeggiato 15 anni, ha ribadito come “Catanzaroinforma non si limiti solo a fare informazione, ma rappresenti anche un vero e proprio servizio per la città informando i cittadini costantemente anche su vicende poco piacevoli come è avvenuto nell’alluvione del 2011 che per l’intera notte siamo rimasti ad informare chi aveva bisogno di sapere cosa stava accadendo. Questo mi rende orgoglioso dei miei ragazzi”.

Ultima, ma prima per impegno e abnegazione, lei, nonna Antonia Nanci, premiata dal Questore Di Ruocco, accompagnata da don Pino Silvestre e don Gaetano Rocca, che a 95 anni cucina per tutti gli ospiti della mensa dei poveri della comunità della parrocchia di Mater Domini che in una frase racchiude il vero segreto della vita: “Non ci sono segreti. Ho raccolto ulive da quando avevo 5 anni. I miei figli? Se sono felice io sono felici loro!”.

Ed è Don Pino che offre lo spunto di riflessione maggiore per tutti citando una frase del Giudizio finale del Vangelo di Matteo: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

A breve sarà in onda sui nostri canali youtube la serata dedicata al premio.

Guarda la passata edizione del premio