Sbarco profughi Sellia Marina,la Polizia arresta due presunti scafisti

Fermati nel quartiere Lido di Catanzaro. I 75 pakistani avrebbero pagato 5mila euro il viaggio (senza scali) della speranza partito dalla Turchia


Due persone di nazionalità ucraina K.D. 39 anni e C.E. 19 anni, entrambi ucraini, sono stati arrestati dalla Polizia con l’accusa di essere gli scafisti del veliero che ieri mattina ha sbarcato 75 cittadini pakistano.

Le barche coinvolte nello sbarco individuate nello specchio di mare antistante Sellia Marina all’alba di ieri, come si ricorderà, erano due: la barca a vela sopraccitata e un tender con il quale i profughi erano stati portati a terra. Immediatamente dopo lo sbarco- fa sapere una nota della Questura -sono scattate immediatamente le indagini e soprattutto le ricerche proprio delle imbarcazioni e dei scafisti.
 
Una delle Volanti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico diretto dal vicequestore Giacomo Cimarrusti, allertate dalla sala operativa notavano i due uomini con fare sospetto nel quartiere Lido di Catanzaro.
A seguito di perquisizione personale, venivano trovati in possesso di due zaini contenenti alcuni indumenti ancora bagnati, un paio di scarpe ancora intrise di sabbia, un paio di pinne nonché tre bandiere di cortesia per imbarcazioni, una di nazionalità turca, una di nazionalità americana e un’altra di nazionalità greca. Venivano rinvenuti, anche un tablet e tre cellulari.
Le due persone, identificate a mezzo passaporto, venivano accompagnate negli uffici della Squadra Mobile guidata dal primo dirigente Marco Chiacchera poiché sospettate, visto ciò che avevano, di aver avuto un ruolo attivo nello sbarco quali conduttori dell’imbarcazione.

Le dichiarazioni concordanti rese da alcuni migranti e i filmati registrati da alcuni loro con i propri cellulari durante la traversata, confermavano i sospetti in relazione alla responsabilità dei due soggetti fermati dalla Volante in ordine al loro coinvolgimento come scafisti dell’imbarcazione con cui è avvenuto lo sbarco. Le informazioni acquisite dagli stranieri consentivano di accertare che tutti i soggetti sbarcati erano partiti da un porto in Turchia nei pressi di Istanbul il 25 settembre e che per il viaggio, avvenuto senza soste, avevano pagato circa 5.000 euro a testa consegnati da propri familiari o amici a terzi intermediari in Pakistan. Gli stranieri, tutti di nazionalità pakistana, durante tutto il viaggio sono rimasti stipati sotto coperta in condizioni di evidente precarietà.  K.D e C.E. condotti in carcere sono a disposizione della Procura della Repubblica di Catanzaro.