Presunta diffamazione di Franco Talarico: udienza rinviata

In aula l'ex presidente del Consiglio regionale ha esposto i fatti. I testi a discarico saranno sentiti a febbraio


Si è celebrato davanti al Tribunale di Lamezia Terme – Giudice dott.ssa Martire – il processo a carico di Nicolino Panedigrano, imputato del reato di diffamazione aggravata (art. 595, comma 3, c.p.) nei confronti di Franco Talarico.

I fatti risalgono al 2014 e riguardano alcuni scritti di Panedigrano pubblicati su testate giornalistiche online e un manifesto affisso negli spazi elettorali della città di Lamezia Terme.

Franco Talarico, all’epoca dei fatti presidente del Consiglio Regionale, dopo aver presentato querela, si è costituito parte civile con Vincenzo Arnò del foro di Catanzaro evidenziando che “le espressioni usate da Panedigrano vanno ben oltre il diritto di critica politica e costituiscono una lesione della sua immagine pubblica e privata nonché della sua onorabilità e reputazione”.

Per tali fatti Talarico ha chiesto il risarcimento dei danni morali dichiarando che la somma che sarà stabilita dal Tribunale verrà devoluta in beneficienza al centro regionale per la fibrosi cistica dell’ospedale di Lamezia Terme.

L’avvocato Ortensio Mendicino, difensore dell’imputato, all’udienza odierna ha chiesto preliminarmente la riunione del processo ad altro che vede pure imputato Panedigrano per il reato di diffamazione ai danni dell’onorevole Giuseppe Galati e, comunque, la restituzione degli atti al Pm sostenendo che “ai sensi dell’art. 13 della L. n. 47/1948 è prevista la pena della reclusione fino a sei anni, per cui il processo deve passare per il filtro dell’udienza preliminare e non con citazione diretta per come è avvenuto”.

Il pm e l’avvocato Arnò si sono opposti a tali eccezioni ed in particolare il difensore della parte civile ha argomentato che “la citazione diretta è corretta perché la norma richiamata dall’avvocato dell’imputato riguarda il reato di diffamazione compiuta nell’esercizio dell’attività giornalistica professionale mentre per chi è indagato per diffamazione sul web, come nel caso di Panedigrano, il processo non passa per il filtro dell’udienza preliminare”.

Il giudice ha respinto l’eccezione della difesa dell’imputato disponendo procedersi oltre con la deposizione della parte offesa presente in aula.

Franco Talarico ha risposto a tutte le domande del pm e delle altre parti riferendo sul contenuto degli scritti di Panedigrano ed ha spiegato che si è trattato di ingiustificati attacchi personali e fortemente denigratori ed offensivi della sua onorabilità.

Il processo è stato rinviato al 28 Febbraio 2020 per sentire i testi a discarico.