Poliziotti uccisi a Trieste, a Catanzaro una luce per non dimenticare

Fiaccolata sotto la Questura organizzata dalla delegazione provinciale di Fratelli d’Italia

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Di Giulia Zampina

“Dormite tranquilli c’è la Volante 2”. È tutto in quelle ultime frasi, affidate ad un video postato da Pierluigi e Matteo durante il più classico turno 00-07, il senso di far parte della Squadra Volanti della Polizia di Stato. La notte, le famiglie lasciate a casa, gli amori lontani, i figli che dormono e che al loro risveglio troveranno i loro padri e le loro madri come se non fossero mai usciti, i genitori in altre città a cui dedicare l’ultima telefonata. È tutto lì il senso di indossare una divisa, salire in auto, abbassare il finestrino e ascoltare la città mentre gli altri dormono tranquilli. Incrociare le auto delle altre forze dell’ordine, con un’altra divisa ma con lo stesso percorso di vita, e così sentirsi meno soli nelle proprie scelte. Ma, come ha detto il consigliere regionale Baldo Esposito, “chi protegge chi ci protegge?”.

Una domanda che resta inevasa, senza risposta, una domanda il cui punto interrogativo finale, nel giro di pochi mesi, è stato rosso come il sangue di un carabiniere ucciso a Roma e di due poliziotti freddati all’interno della Questura di Trieste. All’imbrunire la delegazione catanzarese di Fratelli d’Italia, con i suoi rappresentanti Mimmo Michienzi, Francesco Grandinetti , Rosario Aversa e la presenza simbolica e forte, per quanto lontana per impegni istituzionali, di Wanda Ferro, davanti la Questura di Catanzaro, ha acceso delle candele e deposto un fascio di fiori per ricordare i due agenti uccisi venerdì scorso mentre procedevano al fermo di un cittadino domenicano resosi colpevole di un furto.

Due vite spezzate mentre portavano a termine il loro lavoro. “Non morti bianche – ha detto Giuseppe Brugnano, segretario del sindacato Fsp polizia – ma due servitori dello Stato che ancora una volta lo Stato non ha messo in condizioni di lavorare al sicuro. Due appartenenti alle forze dell’ordine sui quali si accendono i riflettori troppo tardi, per i quali, come accadde a Luglio per Mario, oggi fa più notizia la fondina usurata o il carnefice, piuttosto che la loro morte”. Alla manifestazione hanno portato il loro contributo, oltre a Baldo Esposito anche il presidente del consiglio comunale Marco Polimeni, Franco Cimino ex consigliere comunale e Giuseppe Pisano, rappresentante dell’aula rossa.

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Da tutti sentimenti di ringraziamento non formali ma sentiti alle forze dell’ordine per il lavoro incessante e quotidiano, vicinanza alle famiglie e solidarietà, come ha sottolineato Cimino, a tutto il Paese quando accadono queste cose. Fatti che, ha detto Polimeni, non possono tenere la ribalta solo quando diventano tragedia, ma devono essere temi costanti in materia di sicurezza per tutti, forze dell’ordine comprese. Gianfranco Morabito del Siulp ha sottolineato i sacrifici umani e professionali degli agenti della Polizia di Stato ed infine Mimmo Michienzi, visibilmente emozionato, non ha potuto che ringraziare simbolicamente a nome di Pierpaolo e Matteo chi ha voluto accendere una candela perché il loro ricordo ed gli sforzi delle forze dell’ordine non si spengano mai.

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