Negli ultimi 20 anni salita di almeno 1 grado la temperatura media a Lamezia Terme

Si registrano più giorni di maltempo, meno pioggia caduta però

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    Secondo ed ultimo giorno del Treno Verde nella stazione di Lamezia Terme Centrale, prima tappa delle 13 che comporranno il tour nazionale che il convoglio effettuerà nel corso dell’anno. Oltre alla visite delle scolaresche, la mattinata è stata dedicata anche ad un focus specifico sul cambiamento climatico riguardante la Calabria e nello specifico la città della piana.

    Nel bollettino climatico presentato da Legambiente relativamente agli ultimi 40 anni si rimarca come anche a Lamezia Terme dal 1979 ad oggi si sia registrato un aumento medio di 1°C sia nelle temperature massime che minime. Nello specifico la temperatura media a luglio è passata da 24 a 25,6 gradi, con mesi più caldi quelli dell’ultimo triennio (temperatura più alta nel 2015 con 26,9 gradi).

    Per quanto riguarda i mesi più freddi anche a gennaio si registra un aumento delle temperature, sebbene con maggiori oscillazioni, segnalando che negli ultimi 15 anni le temperature medie a gennaio superiori ai 10 gradi siano state quasi il doppio rispetto al periodo 1979 – 1995.

    Aumenta progressivamente il numero medio di giorni di pioggia, ma di contro con meno millimetri di pioggia totali (valori 2017 dimezzati rispetto al 2009), creando il paradosso di avere una crescita dei fenomeni di siccità: più giorni di maltempo, meno pioggia caduta però.

    Sono poi 12 gli eventi climatici estremi registrati negli ultimi 10 anni (5 solo tra il 2018 e 2019), di cui 7 classificabili come allagamenti da piogge estreme, 3 trombe d’aria, oltre all’aumento della ricorsività di danni dovuti ad esondazione fluviale e frana per pioggia intense.

    Tra le maggiori fonti di inquinamento atmosferico in Italia si registrano anche le centrali termoelettriche: in Calabria le 4 esistenti (Altomonte, Simeri Crichi, Rizziconi, Scandale) da sole nel 2017 hanno prodotto 4,15 tonnellate di Co2, ovvero il 3% delle emissioni nazionali. A queste si aggiungono poi le conseguenze delle 7 concessioni di estrazione di gas, di cui 2 sulla terraferma e 5 in mare, di proprietà di 2 diverse società.

    In ambito di fonti rinnovabili attenzione si richiede per quanto riguarda gli impianti a biomasse solide, rimarcando come il ciclo sarebbe dovuto rimanere entro limiti di 70 km, auspicabilmente anche nei 35 km, ma anche come non siano rari i casi di superamento dei limiti di legge per quanto riguarda gli inquinanti.

    Da Lamezia Terme la direttrice di Legambiente Calabria, Caterina Cristofaro, e la portavoce del Treno Verde, Katiusca Eroe, lanciano così le proprie proposte per contrastare anche nella nostra regione l’inquinamento ed i cambiamenti climatici. Si parte chiedendo di redigere piani di adattamento a questi fenomeni, spingendo sull’uso dei pannelli solari per immobili pubblici e privati nel campo della produzione dell’energia elettrica, ma anche prevedere il riuso delle risorse all’interno dei cantieri ed incentivare i materiali ed accorgimenti “isola calore” (come lo scegliere colori chiari per i rivestimenti esterni).

    Rispettare i divieti di edificazione nelle aree a rischio idrogeologico, vietare l’utilizzo di piani interrati o l’intubamento dei corsi d’acqua son alcune delle proposte sulla prevenzione in caso di allagamenti, invitando al contempo a prevedere vasche sotterranee di recupero di acqua piovana in piazze e parcheggi pubblici.

    Ai richiami strutturali risponde l’assessore comunale tanto all’ambiente che all’urbanistica, Francesco Dattilo. «Un settore su cui siamo chiamati ad intervenire è quello della viabilità, a rendere il servizio del trasporto pubblico più conveniente», spiega il componente della giunta Mascaro, «ma prima c’è una questione culturale sull’uso dell’auto e dei parcheggi, come abbiamo registrato recentemente tra genitori di alunni e commercianti in merito al pagamento delle strisce blu».

    Ricordando la ritrosia di alcuni utenti all’introduzione della raccolta differenziata porta a porta avviata ieri anche nel centro di Nicastro, Dattilo sottolinea che «ci sono proteste che vanno contro il cambiamento del sistema, ma che non valutano il ritorno sia economico che ambientale che richiede un atteggiamento e sforzo diverso rispetto allo status quo. Come amministrazione possiamo lavorare sull’offerta, l’ambito culturale è un impegno di ogni cittadino».

    Dal vicesindaco Antonello Bevilacqua pieno appoggio all’iniziativa ed ai consigli, rimarcando però come dopo 2 mesi di insediamento ancora l’amministrazione comunale non abbia potuto incidere in modo deciso su molti aspetti. Nel caso specifico dei suggerimenti, però, il lavoro da fare tra Psc e piano delle opere pubbliche è lungo e complesso.

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