Catanzaro, 20 anni di carcere al “mostro” di Gizzeria

Il 55enne di Lamezia Terme che aveva segregato torturato e violentato per 10 anni la moglie davanti ai figli

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    Francesco Rosario Aloisio Giordano, il 55enne di Lamezia Terme accusato di aver torturato per anni la famiglia, riducendola in schiavitù, picchiando e violentando la moglie rumena, è stato condannato a 20 di carcere dalla Corte d’Assise di Catanzaro. L’indagine prese le mosse quando le forze dell’ordine fermarono l’uomo alla guida della sua auto per poi, insospettite dal suo atteggiamento, recarsi nella baracca dove viveva, a Gizzeria (Catanzaro), e scoprire una verità agghiacciante.

    Moglie e figli, infatti, vivevano da circa 10 anni segregati in casa

    La donna e bambini vivevano in condizioni igieniche indescrivibili, con ratti e insetti in giro per casa, senza acqua corrente, costretti a dormire su letti di cartone recuperati tra i rifiuti. La moglie era stata costretta a subire soprusi di ogni tipo, picchiata con un palo, anche quando era in gravidanza, mentre il figlio maschio era costretto a imitare le violenze del padre. Alla donna non sono state risparmiate nemmeno penetrazioni con attrezzi per l’agricoltura, con conseguenti lacerazioni interne.

    I pm avevano chiesto 26 anni di carcere, gli avvocati difensori l’assoluzione sostenendo l’inutilizzabilità delle dichiarazioni della donna e la prescrizione di alcuni reati.

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