I medici si sono trovati “a mani nude”

Ciliberto con tutto l'Ordine dei Medici: "quest’Ordine, comunque, non si è sottratto al suo ruolo di sorveglianza sul fenomeno “certificazione”

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    riceviamo e pubblichiamo:

    La notizia dei 300 dipendenti dell’ASP di Crotone in malattia – dei quali 33 medici – , rimbalzata alla
    cronaca Nazionale ( ed oggetto di commenti sui social), merita doverose considerazioni da parte
    dell’Ordine scrivente, che non può prescindere, innanzitutto, dal dover esternare un encomio alla
    categoria che si onora di rappresentare, i cui medici iscritti stanno dando prova di grande
    abnegazione e generosità nell’esercizio della professione, seppur in carenza dei famigerati
    Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) e ad organico ridotto, mettendo a repentaglio la propria
    incolumità e quella dei propri familiari, nonché gravati da carichi di lavoro cronicamente
    esuberanti già nell’ordinario.
    A tal proposito un apprezzamento particolare va rivolto a tutti quei numerosissimi medici, e con
    essi agli altri Operatori Sanitari ivi coinvolti, impegnati in “Prima Linea” nell’emergenza e quindi ai
    colleghi del 118, del Pronto Soccorso, della Continuità Assistenziale, di Medicina Generale e
    Pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali e soprattutto a quelli impegnati nelle attività
    Ospedaliere direttamente correlate alla gestione ed all’assistenza “COVID”.
    Con ciò quest’Ordine non vuole e non deve assolutamente avallare, nè legittimare, condotte
    professionali di quei singoli, che, qualora venisse appurato aver contravvenuto ai più vincolanti e
    strutturali dettami Deontologici, avrebbero contribuito nella determinazione di un immeritato ed
    irreparabile danno di immagine.
    Al proposito vale la pena ricordare che quest’Ordine, oltre ad aver organizzato in tempi record un
    Corso accreditato ECM sul tema, non si è sottratto al suo ruolo di sorveglianza sul fenomeno
    “certificazione”, tant’è che già precedentemente, in data 19 c.m., ha diramato ai propri iscritti e
    diffuso ai mass media, accorate raccomandazioni circa la correttezza certificativa, appellandosi al
    senso di responsabilità, appropriatezza e capacità di discernimento della categoria, e nel
    contempo al senso civico degli assistiti, oggi in preda ad un diffuso stato di panico con ricadute
    sulla percezione del proprio stato di salute.
    E’ in questa particolare condizione che, giusto o sbagliato che sia, seppur consci, i medici per lo più
    si sono trovati, tra l’altro “a mani nude”, nel difficile compito di dover discernere, in scienza e
    coscienza, condizioni di salute, appunto, distorte da un particolare stato psicologico sociale dal
    difficile controllo.
    E’ per convinta coerenza, pertanto, che non possiamo comunque giustificare gli eccessi certificativi
    registrati, ma, nel contempo, corre anche l’obbligo di analizzare nei dettagli le varie contingenze e
    specificità, onde poter ricondurre il fenomeno nelle sue reali dimensioni (vedi personale medico e
    non in quarantena a causa dei numerosi contagi e contatti registrati nella nostra ASP, pregressi
    stati di malattia già in essere, alcuni dei quali anche per motivi oncologici, ecc.)
    Gli immani sforzi in essere per l’organizzazione, in tempi brevi ed a risorse limitate, di un adeguato
    piano organizzativo/strutturale ed assistenziale al fine di poter fronteggiare in modo efficace un’
    emergenza, in previsione di un ipotetico scenario anche dei più gravi, non può prescindere dai
    meriti dei tantissimi, e sono la stragrande maggioranza, medici ed operatori sanitari, che con
    apprezzabile impegno e sforzi profusi, alla pari di quanto sta avvenendo nelle regioni del nord,
    con l’aggravante delle assenze a qualsiasi titolo determinatesi e delle carenze croniche, senza i
    quali ogni azione sanitaria sarebbe vana.
    Questa è l’altra faccia della realtà, che merita essere esaltata con maggior e doverosa enfasi, ora
    svilita e minimizzata dalla più eclatante risonanza mediatica determinata dai 300 certificati – tra i
    quali 33 di medici.
    Infine, ma non certo per ultimo, in considerazione che la Protezione Civile ha annunciato il
    prossimo arrivo (entro martedì p.v.) di ingenti quantitativi di DPI che verranno distribuiti in quota
    parte alle Regioni, si invita il Direttore Generale ff, dell’AS, avv. F. Masciari, a porre in essere tutte
    le più varie, necessarie ed opportune attività di sua competenza, in modo che i medici e gli altri
    operatori sanitari dell’ASP possano essere dotati degli strumenti che li mettano in condizioni di
    poter svolgere la loro meritoria opera in sicurezza e serenità di azione e di giudizio.
    Il Presidente ed il Consiglio Direttivo

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