Al mare in sicurezza, Luisa e la soluzione ecosostenibile “creata pensando a Copanello” foto

Si chiama Sun safe ed è già finito sul dorso romano del Corsera come concept nato per dare possibilità di frequentare una spiaggia durante la pandemia

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    Il mare, la spiaggia, l’estate. Praticamente impossibile non averci pensato neanche una volta, una volta sola, durante i mesi più duri del lockdown. Contro il buio pesto dell’emergenza, il sole e il mare sono un antidoto niente male per la mente. Se poi vivi e lavori a Londra, ma conosci bene un’oasi come Copanello, che la testa vada lì è quasi inevitabile.
    «Vado a mare a Copanello da quando avevo due anni e l’ho fatto ogni estate della mia vita». Chi parla su Whatsapp è Luisa Scambia, 29 anni, origini catanzaresi marchiate da appartenenza familiare, affetti, amici, ricordi.

    «Quando è iniziato il lockdown ho pensato, insieme al mio ragazzo, Gianluca, quale potesse essere una soluzione utile per frequentare il mare in sicurezza. L’abbiamo fatto perché volevamo dare un contributo positivo, ottimista, e ora che le cose stanno lentamente migliorando spero continuino così. Perché? Perché d’estate io e i miei viviamo con tutti i parenti su una casa in collina, verso Stalettì, non ho mai saltato una stagione lì e non volevo farlo neanche adesso. Anche perché ho un gruppo di amici fantastico che voglio rivedere: Gabriele, Riccardo, Flora, Davide, Ludovica», aggiunge la ragazza che si chiama Luisa proprio come la nonna (che vive a Catanzaro) e che, pur essendo nata e cresciuta a Roma, è così tenacemente legata ai Tre colli «che quando andavo al liceo volevo trasferirmi a Catanzaro perché tutti i miei amici più stretti stavano in città. Nelle vacanze di Natale, quando tornavo, uscivo per andare ai giardini, come una catanzarese».

    Luisa con il suo ragazzo Gianluca
    sun safe idea per andare al mare di Luisa Scambia

    Studi e lavoro l’hanno portata altrove: una laurea in Ingegneria edile-architettura a La Sapienza, diverse esperienze in studi d’architettura fra Roma e New York, poi Londra, cinque anni fa, dove ha preso un master in Ingegneria ambientale e sostenibilità, e dove continua il suo impegno nel settore del design ambientale.
    Per il mare in sicurezza, Luisa e Gianluca ne hanno fatto una questione di cuore e di… angoli: «Sun safe – spiega Luisa – è il nome che abbiamo dato a una serie di progetti per gli stabilimenti balneari e le aree di ristorazione su spiaggia che, attraverso un gioco di incastri, garantiscono comfort e sicurezza agli utenti e, allo stesso tempo, ottimizzano gli spazi per i gestori dei lidi rispettando, ovviamente, le regole del distanziamento sociale. Il suo funzionamento è semplice – prosegue -, possiamo immaginarcelo come un separé, ma in versione più grande e realizzato in Efte, un materiale totalmente sostenibile; la copertura è in Pvc, fa ombra e permette il passaggio dell’aria e la ventilazione, mentre la struttura portante, che resta comunque molto “leggera”, può essere fatta soprattutto in legno o alluminio. In questo modo si guadagnano metri mantenendo sempre lontane le persone, è una soluzione possibile e sostenibile. Dalla teoria alla realtà, quando l’abbiamo provato e montato in un lido di Fregene abbiamo pensato si potesse fare sul serio. E i feedback ricevuti poi, tutti positivi, hanno confermato la validità della nostra idea».

    Sun safe è già finito sul dorso romano del Corsera: «È un concept nato per dare possibilità di frequentare una spiaggia durante la pandemia, ma che può tranquillamente essere utilizzato anche per il post-Covid. Io e Gianluca l’abbiamo fatto perché vedevamo tutto nero – conclude Luisa -, volevamo renderci utili… e perché pensavamo a Copanello. In un certo senso si può dire sia nato lì al mare».

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