Morte sul lavoro a Gimigliano, avvocato del titolare: “Si tratta solo di una ipotesi di accusa”

Il legale sostiene che "Maruca non era alla guida del muletto al momento del verificarsi del sinistro"

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    Dopo la morte sul lavoro, avvenuta a Gimigliano, di Roberto Mancuso per la quale è stato richiesto per il datore di lavoro, dal Pubblico ministero, il rinvio a giudizio, l’avvocato Gregorio Ferrari, che difende lo stesso Antonio Muraca ha precisato come “l’ipotesi di accusa formulata dal Pubblico Ministero viene diffusa dagli organi di stampa, per altro con grande enfasi, come verità certa ed assoluta. Al riguardo, dovrebbe ormai costituire comune patrimonio di conoscenza, che la verità processuale può dirsi accertata solo all’esito del processo, unico luogo deputato a detto accertamento, nel contraddittorio pieno tra le parti, laddove l’imputazione formulata dall’accusa deve trovare idoneo riscontro probatorio. Invece, duole constatare, ancora una volta, che la condanna dell’imputato è pronunciata dalla stampa prima dello svolgimento del dibattimento e senza ascoltare le ragioni e gli argomenti della difesa. Allo stato del procedimento in questione, risulta, giustappunto, solo una mera ipotesi di accusa formulata dal P.M. con la richiesta di rinvio a giudizio, nella quale si sostiene che alla guida del muletto ci fosse il datore di lavoro.

    Ricostruzione dei fatti che trova unico flebile riscontro in una consulenza tecnica disposta dallo stesso organo inquirente, fortemente opinabile, che presenta gravi criticità e che sarà puntualmente contestata dalla difesa dell’imputato in sede processuale, se e quando dovesse pervenirsi al giudizio. Corre l’obbligo di evidenziare che l’ipotesi d’accusa e le risultanze della consulenza tecnica del Pubblico Ministero sono in stridente contrasto con le deposizioni, gravi, precise e concordanti, di tutte le persone informate sui fatti escusse in sede di indagini preliminari, le quali hanno riferito e più volte confermato che il signor Antonio Muraca non era alla guida del muletto al momento del verificarsi del sinistro, come ha sempre sostenuto e sostiene lo stesso imputato nella sua accorata e convinta proclamazione di innocenza. Il signor Antonio Muraca, sia pure ancora sconvolto e profondamente addolorato per la tragedia che ha colpito l’amico prima che il dipendente ed i suoi familiari, confida nella giustizia ed attende con grande serenità che il corso del procedimento possa fare emergere la sua innocenza e la correttezza del suo operato.

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