Celia: “Catanzaro ha la miglior Procura d’Italia, mi auguro indaghi su possibili speculazioni a Giovino”

In un passaggio della relazione discussa in Consiglio si parla anche della nascita dell'ennesimo supermercato

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di Fabio Celia*

L’unica cosa che mi fa dormire sonni tranquilli è sapere di avere proprio nella mia amata città una delle migliori, se non la migliore in assoluto, Procura della Repubblica d’Italia con alla testa un magistrato del calibro di Nicola Gratteri. Come non bastasse, per giunta affiancato da una squadra di prim’ordine di sostituti e collaboratori vari. Gente che mi permetto di invitare a soffermarsi il tempo dovuto sulle pratiche in materia di Urbanistica di recente varate dal consiglio comunale con la massima attenzione per una in particolare.

Un lotto di notevoli dimensioni  che pare faccia gola a un paio di imprenditori molto quotati. Operatori economici che si sarebbero al solito rivolti alla politica amica, per così dire, al fine di far mettere la freccia all’appetita deliberazione. Che, è bene ricordarlo, a inizio del mese scorso in Aula creò un piccolo temporaneo dissapore in seno alla maggioranza. Nulla di sconvolgente, per carità, più che altro un segnale dato da una figura di spessore del fronte abramiano. Un segno di disapprovazione, insomma. Mandato all’esterno e soprattutto a chi doveva decodificarlo con una certa chiave e scaturente dal procrastinarsi della messa in discussione, e ai voti dell’assemblea, della questione di cui stiamo parlando. Messaggio che peraltro ha subito sortito l’effetto sperato. Ma ci sarebbe stato da meravigliarsi del contrario. Sbaglierebbe, però, chiunque, leggendomi, fosse portato a pensare che addirittura io sarei contro l’iniziativa privata o gli investimenti di persone impegnate ogni giorno per portare lavoro e benessere alla comunità.

Il problema, semmai, è il rispetto delle regole e la parità di condizioni fra tutti i cittadini e, nel caso di specie, gli imprenditori del capoluogo, senza quindi figli e figliastri. Una condizione inaccettabile salvo che per i beneficiari degli eventuali favoritismi.

Mi sono posto tante domande una volta documentatomi sui presupposti tecnici di questa pratica da cui, tra gli altri aspetti, emerge come ‘ricadendo in gran parte tale area situata a Giovino, lo ribadisco, in una Zona territoriale omogenea F2 con una rimanente porzione di categoria G2-G5’ si presti al cambio di destinazione d’uso per renderla adatta a nuovi insediamenti commerciali e magari anche alla costituzione di ulteriori insediamenti abitativi. Case e palazzi che di certo non mancano nei dintorni. Anzi. A riguardo è ad esempio emblematico il passaggio di una relazione in cui si sottolinea come ‘la presenza di marciapiedi e camminamenti renda possibile il fare la spesa anche a piedi, ai residenti sprovvisti di mezzi, sì da favorire l’edificazione di un grande mercato coperto’. Un supermercato, in sostanza, malgrado lì ve ne siano già quattro o cinque che insistono nella zona. Un’opera che richiederebbe oltretutto alcuni interventi accessori, ma nient’affatto marginali, alla limitrofa sede stradale con la creazione di corsie d’accesso e roba del genere.

Non voglio dar corso a insinuazioni e speculazioni politiche. Vorrei solo che qualcuno mi rasserenasse sulla celerità nell’iter di approvazione della pratica per capire se davvero giovi di più alla collettività o magari solo a pochi fortunati.

*ex consigliere comunale #farepercatanzaro

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