Unpli Calabria e Regione, incontro tra Capellupo e Spirlì: “Pro Loco patrimonio di storia”

"L’impegno più importante è quello di riconoscere effettivamente la rappresentatività territoriale delle nostre realtà"

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    Incontro nella sede della cittadella regionale di Catanzaro tra il presidente dell’Unpli Calabria Filippo Capellupo e il vicepresidente della Regione, Nino Spirlí, in cui sono emersi molti punti di contatto e di linee programmatiche per l’immediato futuro. “Le Pro Loco rappresentano da sempre – ha detto Capellupo – un grande patrimonio di storia, identità e tradizioni ed organismi strategici di intermediazione tra pubblico e privato.

    In continuità con quanto intrapreso negli ultimi anni, occorre spingere su alcuni temi che ritengo prioritari per rafforzare, nell’interesse di entrambi, l’asse sinergico tra istituzioni, associazioni e territorio.

    Parto, innanzitutto, dal processo di innovazione e di riforma che deve riguardare tutta la gestione amministrativa nel rispetto dei principi di trasparenza. Occorre, quindi, sempre nello spirito di collaborazione e di supporto alle istituzioni, favorire un maggiore coinvolgimento attivo della cittadinanza alla vita quotidiana delle Pro Loco quali punti di riferimento di ogni comunità. In questo cammino, la formazione continua è un altro valore aggiunto che deve essere assolutamente implementata a livello regionale per far sì che la Calabria possa ridurre le distanze con il resto del Paese”.

    “E’ un quadro sicuramente complesso e impegnativo, ricco di sfide – prosegue Capellupo – rispetto al quale la Regione Calabria è chiamata a garantire il proprio sostegno, aprendo le maglie dei bandi sulla cultura e delle risorse anche alla partecipazione delle Pro Loco. Ma l’impegno più importante è quello di riconoscere effettivamente la rappresentatività territoriale delle nostre realtà portando a compimento l’iter per l’approvazione della legge di riordino sul mondo delle Pro Loco. Solo assicurando piena stabilità al mondo associativo all’interno dell’alveo regionale, sarà possibile dare forma concreta e tangibile alla programmazione ed alla progettualità già in essere con gli altri enti, costruendo le basi per un futuro più solido, valorizzando pienamente le tradizioni locali, la cultura ed il nuovo ruolo del terzo settore”.

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