Sui ricorsi elettorali passa la versione del Comune, trattazione del merito slitta al 15 dicembre

Il verificatore debba accertare l’esistenza delle incongruenze e delle discrasie specificamente indicate nei ricorsi sulla base del raffronto fra i verbali

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    Si allungano i tempi per la verifica dei ricorsi elettorali presentati da Massimo Cristiano e Silvio Zizza in merito alle elezioni di novembre.

    Ieri infatti il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda), chiamato nuovamente in causa per fornire chiarimenti sulle operazioni di verifica avviate in Prefettura, ha concesso una proroga di 60 giorni per il deposito della relazione finale di verificazione, rinviando l’udienza per l’ulteriore trattazione del merito alla data del 15 dicembre (in precedenza era il 29 settembre).

    I magistrati Giovanni Iannini (Presidente), Francesca Goggiamani (Referendario) e Martina Arrivi (Referendario, Estensore) riuniti in teleconferenza hanno reputato che «la verificazione ha ad oggetto le sole censure indicate nei ricorsi, sicché il potere di acquisizione documentale conferito al verificatore è ancillare rispetto a tale obiettivo», sostenendo che «il verificatore debba accertare l’esistenza delle incongruenze e delle discrasie specificamente indicate nei ricorsi sulla base del raffronto fra i verbali, acquisendo le schede solo laddove ciò sia funzionale alle censure formulate, dunque – ad esempio – nelle ipotesi in cui sia stata specificamente dedotta la non corrispondenza tra le schede autenticate e le schede residuate dopo il voto, e non anche al fine del ricalcolo dei voti».

    Passa così la versione dei legali del Comune, mentre i ricorrenti avrebbero voluto una verifica totale di tutte le schede e tutti i voti.

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