Coronavirus, nuova ordinanza regionale. Tamponi prioritariamente per chi arriva in Calabria e chi si ricovera

La capacità di processamento è di 1300 al giorno. Confermate le norme prorogate dall'ultimo Dpcm.

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    Nuova ordinanza della Regione Calabria sull’emergenza Covid 19 che, nell’alveo delle proroghe nazionali, interviene anche a chiarire l’ambito dei tamponi in Calabria tra censimento online obbligatorio per chi arriva nel territorio (ma rimane facoltativo l’adesione allo screening) e precisazioni anche per quanto riguarda gli sbarchi di stranieri.

     

    «Allo stato attuale la capacità numerica di processamento dei tamponi giornalieri è pari a 1300 tamponi/giorno per tutto il territorio regionale», spiega il testo, «si ritiene che, vista l’attuale situazione epidemiologica regionale, le priorità di screening siano da focalizzarsi sulle persone fisiche in arrivo in regione Calabria e sulle persone che debbano sottoporsi a ricovero programmato presso le strutture sanitarie, ovvero a procedure invasive anche non chirurgiche che, nell’ottica della completa e piena ripresa degli accessi alle strutture, deve contribuire a ridurre al minimo il rischio di contagio in detti plessi».

     

    Da 1300 si scende però a 1000 giornalieri precisando che «un numero pari a 300 tamponi debba essere riservato al contact tracing e alle situazioni non programmabili, il restante numero di tamponi può considerarsi effettuabile, per lo screening sui “rientri” e per quello nelle “strutture sanitarie” con una quota pari al 50% per ciascun ambito».

     

    Sui circa 500 tamponi giornalieri relativi a chi si è registrato sul sito della Regione si chiarisce però che potrebbero non essere effettuati per tutti: «sulla base della valutazione epidemiologica (regione o stato di provenienza, età, luogo di arrivo, ecc.) e delle altre evidenze disponibili presso il Dipartimento di Prevenzione, un congruo numero di persone (ove non sia possibile numericamente eseguire lo screening sulla totalità delle persone che hanno manifestato la disponibilità) deve essere contattato telefonicamente per l’esecuzione del test, presso la più vicina sede ASP disponibile, ovvero al domicilio. Il laboratorio di riferimento a livello territoriale, garantisce l’esecuzione delle analisi entro massimo 36 ore, fornendo al Dipartimento di Prevenzione il referto analitico, per la successiva comunicazione alla parte e per gli altri eventuali adempimenti. Il sistema di comunicazione dovrà, entro il 10 agosto, essere traslato sulla specifica piattaforma di monitoraggio regionale, per consentire l’immediata fruizione delle informazioni dal prelievo all’esito analitico».

    Per quanto riguarda i tamponi precedenti il ricovero si prevede che «le strutture private accreditate e private autorizzate devono preventivamente comunicare al Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente, almeno 72 ore prima del ricovero programmato, l’elenco giornaliero dei ricoveri, ai fini della consegna dei tamponi necessari allo screening preventivo. I tamponi sono eseguiti a cura delle strutture e inviati al Laboratorio di riferimento per territorio, che deve essere preventivamente informato dal Dipartimento di Prevenzione, riguardo al numero dei test da eseguire nella giornata per tale tipologia di attività. Gli esiti analitici vengono comunicati al Dipartimento di Prevenzione che, avrà cura di informare la struttura interessata».

     

    Diversa la tolleranza per gli sbarchi, essendo previsto che «le attività di screening da eseguirsi in occasione di sbarchi sulle coste regionali devono prevedere uno stretto raccordo con l’unità di Crisi Regionale, oltre che con le Prefetture e le Autorità competenti. Deve essere garantita una immediata capacità di intervento in modo da garantire gli interventi di cura necessari e/o sottoporre a screening le persone immediatamente dopo lo sbarco, individuando delle aree di attesa per consentire, all’esito del tampone, l’avvio verso i centri preposti, ovvero i luoghi per l’isolamento domiciliare».

     

    Fino al 7 settembre rimarranno così le misure già presenti (assembramenti vietati, uso di mascherine, distanziamento sociale, etc), anche se con il calare dei casi e diminuita anche l’attenzione dei cittadini su tale campo, e torna consentita la ripresa in presenza dei corsi di accompagnamento alla nascita, rispettando le misure anti Covid-19.

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