Meno chiodi più sicurezza alla Pineta di Giovino

Grande successo dell’iniziativa degli Amici della Pineta per la sistemazione delle staccionate. I volontari si ritroveranno ogni due sabati per completare l’opera

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    Della fatica di stamattina rimangono solo un paio di catini di alluminio ricolmi di chiodi contorti. Il sudore no, quello è volato via, evaporato tra il profumo salmastro e resinoso della pineta di Giovino. Ma i risultati, per fortuna si vedono. O meglio, li vede chi ha occhi per vedere e cuore per dire grazie, spontaneamente, come spontaneo è stato l’accorrere di volontari all’appello per una pulizia straordinaria e per la sistemazione delle staccionate in legno che percorrono tutta la pineta.

    L’appello – “La Pineta ha bisogno anche di te” – era stato lanciato alcuni giorni or sono da un gruppo di associazioni che da tempo si occupano delle sorti della bellissima striscia di verde che percorre la costa di Catanzaro, dal porto fino a Bellino, tutti Amici della Pineta: l’Associazione Dune di Giovino, l’Associazione Raggio di Sole, con la collaborazione fattiva del Comando provinciale delle Guardie Ambientali d’Italia, così come dei Volontari del Gruppo comunale di protezione civile di Catanzaro.

    Il succedersi di sole pioggia e vento, ma anche l’incuria e l’inciviltà dell’uomo incidono subdolamente sulle strutture in legno, se non curate con frequenza e con dedizione.

    A un certo punto i punti di legatura cedono. Le fibre si sfaldano.

    I chiodi ormai arrugginiti spuntano pericolosamente tra un segmento di legno e l’altro, graffiando, pungendo, strappando. E anche dal punto di vista estetico non aiutano.

    L’invito delle associazioni era stato gentile ma preciso: chi vuole dare una mano si presenti in Pineta dalle 8 alle 13 di sabato 5 settembre. L’accoglienza è stata superiore a ogni ottimistica previsione: coppie, single, donne più o meno giovani ma tutte forti nell’animo e nelle braccia hanno risposto in numero inaspettato, tanto che non è bastata per tutti la ventina di martelli e la cinquantina di guanti di lavoro preparati dagli organizzatori.

    Il prima e il dopo è ben descritto dalla galleria fotografica che accodiamo. Naturalmente, non è finita qui. La Pineta è grande, le staccionate si allungano per chilometri, il tratto coperto oggi è significativo ma non copre che parte del percorso. Ragion per cui l’appuntamento da straordinario diventa seriale: tutti d’accordo a rivedersi sotto i pini ogni due sabati. Prossimo happening tra quattordici giorni, quindi, per un altro centinaio di metri di chiodi da divellere e cordoli da sistemare.

    Piace ricordare la partecipazione dei ragazzi convinta, come sempre d’altra parte ogni qual volta gli Amici della Pineta chiamano, dei ragazzi del Centro di solidarietà calabrese e della Casa accoglienza Atlante della Fondazione Città solidale.

    Tra i volti noti impegnati con guanti e martello il consigliere comunale Eugenio Riccio, mentre un ringraziamento gli organizzatori sentono di dover rivolgere ad Antonio Viapiana, il dirigente comunale che ha reso agevole la supervisione del gruppo volontario di Protezione civile.

    “Che siano grandi o piccole, le tue azioni contano”, ribadiva l’appello delle Associazioni, che proseguiva così: “Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora contribuiscono a far sì che l’oggetto della loro predizione si avveri”. Firmato Immanuel Kant. E qui conviene fermarsi.

         

     

       

     

                          

     

       

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