Vertenza Abramo Cc: sindacati incontrano l’azienda subentrante commessa Roma

Disponibilità ad aprire una sede in Calabria

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    Si è tenuta oggi a Roma l’incontro da le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl,Uilcom Uil, e il Consorzio Leonardo l’azienda subentrante per la commessa di Roma Capitale all’Abramo CC di Crotone. L’incontro riguarda i 107 lavoratori crotonesi che rischiano la perdita del posto di lavoro. Durante l’incontro l’azienda subentrante si rende disponibile all’apertura di una sede su Crotone per rispettare la territorialità per i lavoratori impattati da clausola sociale ma prevede un passaggio da contratto nazionale telecomunicazioni a contratto della cooperazione sociale, non riconoscendo ai lavoratori gli scatti di anzianità sino ad ora maturati.

    La delegazione sindacale ha rigettato la iniziale proposta aziendale per come presentata poiché, nella clausola sociale, non è possibile prescindere né dalla territorialità né dal Ral (reddito complessivo annuo). Oltretutto, l’azienda non ha espresso una chiara posizione sul mantenimento delle tutele previste dall’art.18 per i lavoratori impattati.

    Per tutti questi motivi si è deciso di aggiornare la riunione al 16 settembre, data in cui ci sarà una proposta definitiva da parte dell’azienda subentrante. «Il consorzio – ha dichiarato il segretario regionale della Slc Cgil Calabria –  deve garantire 4 condizioni fondamentali: la territorialità della clausola sociale, la Ral, il mantenimento delle tutele dell’articolo 18 e del contratto nazionale.

    Su quest’ultimo punto, se in Italia si applicassero gli articoli 39 e 40 della costituzione, non ci sarebbe nemmeno la discussione aperta sul fatto che operatori di call center debbano applicare il contratto delle telecomunicazioni e non delle cooperative sociali. Manteniamo alta l’attenzione su questa vertenza, nulla può essere dato per scontato. Abbiamo proclamato – conclude Ligato – lo stato di agitazione e non ci sottrarremo a tutte le azioni sindacali e di lotta affinché questa vertenza si concluda nel miglior modo possibile».

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