Il “Cammino Basiliano” passa da Catanzaro guardando all’Europa

Presentate le tre tappe dell'itinerario che da Pentone, Sellia e Tiriolo raggiungono anche il Capoluogo

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    Sono tre le tappe del “Cammino Basiliano” che attraversano il territorio catanzarese. L’itinerario che si estende con 72 tappe e per oltre 1000 chilometri in tutta la Calabria, ha al centro anche il Capoluogo – con tappe che si snodano da Tiriolo, Sellia e Pentone – e si propone di distinguersi come grande occasione per la valorizzazione turistica e culturale. A presentare i dettagli al Complesso San Giovanni, scelto come punto nevralgico delle tappe in città, sono stati i promotori che in questo progetto hanno goduto del forte supporto della Presidenza del Consiglio Regionale così spiegato da Domenico Tallini: “Un percorso che parte da lontano – ha detto – e da un’intuizione che trae le sue origini dal progetto per la valorizzazione della Riserva Valli Cupe che, nella scorsa legislatura regionale, proposi quale unico firmatario. Quello legato ai cammini può essere l’unico turismo che serve alla Calabria, senza grandi servizi a cinque stelle, ma mirato a far scoprire le risorse naturali, dalla collina al mare, aggiungendo storia, cultura e leggenda. Una piccola grande idea che in pochi mesi sta compiendo passi da gigante, conquistando l’attenzione nazionale e internazionale del movimento dei camminatori”.

    L’assessore alla Cultura, Ivan Cardamone, ha rimarcato che “il Cammino Basiliano costituisce una chiave di volta per uscire dall’isolamento e fare rete, arricchendo l’offerta culturale della città. L’industria del tempo libero è uno strumento prezioso per creare economia e ricettività. La città è anche ricca di risorse inesplorate, come dimostrano i recenti reperti archeologici scoperti durante gli scavi per i lavori della nuova metropolitana. L’amministrazione comunale porterà avanti un dialogo costante per un progetto destinato ad un futuro importante”.

    L’etnobotanico Carmine Lupia, anima del cammino, ha parlato della Calabria come “unica regione in cui coesistono testimonianze delle culture orientali e delle antiche lingue e tradizioni, così come si trovano caratteristiche ambientali tipiche del centro e nord Europa, dalla macchia mediterranea alla vegetazione tropicale. La Biodiversità calabrese é davvero quella più variegata, a ciò si aggiunge la possibilità di visitare monumenti, borghi, antichi monasteri che custodiscono una storia millenaria”.

    Importante, in questo percorso, raccontato anche da Romano Pitaro, l’ausilio delle guide che accompagnano i camminatori, come nel caso di Marco Garcea impegnato per le tappe catanzaresi. E si guarda già al futuro: la prossima sfida, annunciata da Tallini, sarà quella di predisporre una legge regionale sui cammini e di intercettare una fetta rilevante di risorse comunitarie per dare ancora più impulso al progetto.

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