Misure del governo per interventi antisismici e risparmio energetico

La disamina di Salvatore Cuffaro, componente della Commissione regionale Trasporti di Fratelli d’Italia

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    “Con il Decreto Rilancio del 19 maggio 2020 viene elevata l’aliquota di detrazione per interventi volti al risparmio energetico nonché per interventi antisismici misure aggiunte ai già esistenti ecobonus e sisma bonus con una maxi detrazione pari al 110% della spesa sostenuta nel periodo compreso tra il primo luglio 2020 ed il 31 dicembre 2021. Tale credito d’imposta può essere ceduto, inoltre, in favore dei fornitori di beni e servizi, di soggetti privati e di istituti di credito. Tuttavia l’approvazione dei successivi Decreti collegati hanno evidenziato da subito una difficoltà da parte degli addetti ai lavori nell’impostazione della documentazione, necessaria per l’esecuzione degli interventi, senza rischiare errori che comportino la non ammissibilità della domanda e, ancora peggio, la restituzione del credito ed il pagamento delle sanzioni previste”.

    E’ quanto afferma l’ing. Salvatore Cuffaro, componente della Commissione regionale Trasporti di Fratelli d’Italia, che spiega: “Molto discussa tra i vari professionisti tecnici è la non ammissibilità alle detrazioni previste in mancanza di conformità catastale ed urbanistica: al fine di accedere al maxi bonus previsto, infatti, molti soggetti privati hanno dato incarico ai tecnici di fiducia per la redazione delle pratiche di sanatoria, con spese verosimilmente pari a circa tremila euro per immobile. Ovviamente chi non ha potuto sanare tali difformità per carenza economica, di fatto, non aveva accesso al bonus. Con la successiva approvazione dei Decreti attuativi di inizio ottobre, si apprende che la conformità catastale (e quindi urbanistica) non è più necessaria per accedere al bonus e questa appare come una disparità di trattamento: tutti coloro che hanno avviato pratiche edilizie in sanatoria, infatti, si vedono messi alla pari di chi, anche per problemi economici, non lo ha fatto.

    Entrambe le circostanze, viste da diverse prospettive, presentano carenze.

    Nella prima versione del Decreto Legge veniva penalizzato chi non poteva permettersi economicamente le pratiche di sanatoria, oggi è penalizzato chi ha espletato le pratiche di sanatoria in quanto non necessarie. Tale circostanza è stata rappresentata al Governo dai deputati di Fratelli d’Italia Wanda Ferro e Davide Galantino, che hanno chiesto l’impegno a valutare gli effetti di tale modifica al fine di adottare iniziative normative volte a garantire uniformità di trattamento tra chi ha sanato difformità catastali e chi, invece, non vi è più tenuto; tale impegno è stato accolto dal Governo come raccomandazione”.

    “Non posso che ringraziare gli onorevoli Wanda Ferro e Davide Galantino – conclude Cuffaro – per l’impegno profuso in questa vicenda che ha comunque creato difformità di trattamento ‘nell’uno e nell’altro senso’”.

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