Talerico controreplica a Zuccatelli: “Sono per il confronto etico e non per l’attacco sgarbato”

Tutto era partito dall'appello del presidente dell'Ordine degli Avvocati: "Aprite un centro Covid o rischiamo tutti"

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    Divampa il dibattito tra il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonello Talerico, e il commissario straordinario della azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e del policlinico universitario, Giuseppe Zuccatelli. Quest’ultimo aveva definito l’intervento del presidente Talerico “un attacco sgarbato” ribadendo di avere come priorità quella di individuare le soluzioni più idonee a fronteggiare la seconda ondata della pandemia del Covid 19.

    Le parole di Zuccatelli, però, continuano a convincere poco Talerico che controreplica allo stesso con una nota che proponiamo di seguito. “Ritengo – scrive Antonello Talerico  – che il comunicato del commissario Zuccatelli, in replica alla mia nota dal titolo “Aprite un centro Covid o rischiamo tutti”, meriti una mia ultima replica, poiché si afferma che il sottoscritto “al confronto etico e costruttivo tra istituzioni in una fase di drammatica emergenza sanitaria, preferisce l’attacco sgarbato e sterile”. Ho già avuto modo di rispondere ad una email inoltratami dal dott. Zuccatelli, ma ritengo doveroso farlo anche pubblicamente. Ho rappresentato al Commissario che ho apprezzato la circostanza che a seguito della mia nota il dott. Zuccatelli avesse inteso indirizzare al Rettore, al Prefetto, alla Regione Calabria ed al Sindaco, una ulteriore nota dove sostanzialmente si ribadiva quanto da me denunciato pubblicamente (cioè la grave situazione di carenza dei posti letto, le enormi difficoltà dei vari reparti nella gestione della emergenza e, quindi la necessità di intervenire con urgenza).

    Questa volta il Commissario lo ha fatto “con vibrata veemenza” e maggiore incisività (aveva scritto una precedente nota qualche giorno prima), chiedendo anche l’esercizio di poteri imperativi e ordinatori da parte delle Autorità destinatarie della predetta nota

    “Quindi – tuona il presidente dell’Ordine – sostanzialmente quanto da me denunciato (assenza di posti letto, assenza di una terapia intensiva per malati covid, perdita di tempo negli ultimi sei mesi senza che venisse attuato o programmato alcun intervento, mancanza di assunzione di personale, mancato utilizzo dei fondi disponibili, etc…), non solo non è stato smentito, ma ha trovato conferma nella stessa reazione del Commissario, al quale ho rappresentato che il mio interesse – come libero cittadino – è soltanto quello di sollecitare l’individuazione di soluzioni rispetto alla carenza dei posti letto, per affrontare questa grave seconda ondata da covid. Il secondo punto da me affrontato, residuale rispetto all’argomento centrale delle criticità dei reparti e più in generale della rete sanitaria, era relativo alla circostanza del presunto ritorno a Cesena da parte del Commissario.

    Anche tale circostanza è stata confermata dallo stesso dott. Zuccatelli, che ha financo prodotto una fattura (non ho compreso la ragione, considerato che nessuno aveva messo in dubbio chi avesse pagato…) per attestare che il suo trasferimento era avvenuto mediante una ambulanza privata.

    Sulle ragioni del suo trasferimento non entro nel merito, anche perché nel mio scritto avevo posto soltanto con formula ipotetica una delle soluzioni che l’opinione pubblicava avrebbe potuto sollevare, cioè quella che il Direttore Generale/Commissario della struttura sanitaria, scoperto di essere positivo avesse deciso di allontanarsi da Catanzaro, magari perché temesse che la carenza di posti letto avrebbe potuto costituire un problema anche per le sue eventuali condizioni e cure successive”.

    “In riferimento a ciò – conclude la nota – la replica di Zuccatelli ha consentito allo stesso di fornire una sua versione e/o un chiarimento, poi ognuno sarà libero di fare le proprie valutazioni.  Per quanto attiene al trasferimento in sicurezza di un soggetto contagiato (che dovrebbe essere valutato e attestato dalle autorità a ciò preposte e non certamente dal diretto interessato), le normative ministeriali prevedono determinate procedure (tra cui l’obbligo di quarantena in primis), altrimenti qualsiasi soggetto contagiato potrebbe contattare una ambulanza privata e muoversi liberamente sul territorio. Ma anche sul punto il Commissario ha dato la sua versione e, personalmente non ho motivo e interesse di approfondire o di metterla in discussione.  Da ultimo, anche sulla tempistica delle informazioni circa la positività dei propri familiari, ritengo che la circostanza che il Commissario avesse ricevuto all’alba di giovedì l’esito della positività di un suo familiare, aveva fatto supporre che lo stesso familiare si fosse sottoposto a tampone almeno il giorno prima e, che quindi si era in attesa dell’esito nella giornata di giovedì”.

    “Ma credo – conclude la nota – che queste non siano comunque argomentazioni importanti e dirimenti, ciò che più interessa ai cittadini calabresi è che venga risolto il problema della carenza dei  posti letto e, che venga garantito il diritto alla salute per tutti.  Pertanto, non ho lasciato intendere null’altro, se non normali e comuni timori. Come detto con una nota personale inoltrata nella serata di ieri al dott. Zuccatelli, io sono pronto a sostenere tutti coloro che hanno quale unico obiettivo quello di voler garantire le cure sanitarie necessarie a chi ne avrà bisogno.  Sono per il confronto etico e costruttivo tra istituzioni anche in questa fase di drammatica emergenza sanitaria e, non preferisco l’attacco sgarbato e sterile”.

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