Calabria Zona Rossa: commercianti e ristoratori in Cittadella. La contestazione, l’incontro

Il governatore facente funzioni Spirlì: pronti i ricorsi contro le decisioni governative

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    Il tempo della politica e l’orologio delle imprese non seguono lo stesso metronomo. Questo è risaputo. Se in tempi normali la cosa passa, più che inosservata, molesta e ineluttabile come le zanzare nelle notti d’estate, in circostanze difficili e problematiche come quelle correnti diventa essa stessa problema. E motivo d’intralcio. Lo ha sperimentato il presidente facente funzioni Antonino Spirlì quando, avvolto nel mantello come cavaliere errante nelle notti buie e tormentose, si è presentato al cospetto dei manifestanti nel piazzale della Cittadella per instaurare un dialogo, fornire rassicurazioni, offrire prospettive. Solo che l’ha presa troppo larga per l’uditorio al quale, francamente, interessava poco sapere che Spirlì era reduce da un incontro con il commissario Cotticelli,  che stava mostrando i muscoli ai rappresentanti del governo, e che erano in partenza le due impugnazioni contro i due ultimi decreti che inseriscono la Calabria in zona rossa e che rinnovano il commissariamento della sanità.
    

    Generico novembre 2020

    I rappresentanti di alcune delle categorie più colpite dal nuovo lockdown, i ristoratori i baristi i commercianti, volevano stringere sul punto più immediato, come fare a sopravvivere, economicamente parlando, a una nuova chiusura. Erano circa duecento, confluiti con il passa parola, promoter Emanuele Bertucci, senza il concorso delle sigle ufficiali di categoria ma presenti con i loro rappresentati in alto grado: Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, e altre. Qualcuno dalle retrovie ha ripetutamente interrotto l’esposizione del pff: ”Dovete andare tutti via, dimettetevi”. A questo punto Spirlì ha preferito rientrare nel Palazzo, invitando in ogni modo una rappresentanza a seguirlo. Così è stato.

    Al termine Pietro Falbo di Confcommercio ha dato la disponibilità delle Associazioni ad appoggiare l’azione di rivalsa della Regione sui due decreti approvati anche attraverso le loro articolazioni nazionali. Di sicuro, ha detto il presidente provinciale di Confcommerio, c’è “grande preoccupazione delle imprese che, a fronte della certezza di incasso zero, hanno come contraltare la promessa di misure economiche che probabilmente non arriveranno mai.  A parte gli indennizzi a fondo perduto che sono pochi, gli altri aiuti sono misure che si agganciano ai sistemi di credito che purtroppo alle nostre latitudini diventano sempre problematiche, perché con le centrali rischi Crif e Cerved è sempre un problema attivarli”.

    Per Raffaele Mostaccioli di Confartigianato c’è grande responsabilità della politica regionale, che deve assumersi le sue responsabilità per non avere seguito l’iter dei finanziamenti, i famosi 80 milioni stanziati dal governo per la sanità, che non sono stati utilizzati: “Oggi non saremmo in zona rossa”. Secondo la ricostruzione di Spirlì, a marzo gli 80 milioni erano stati dati nella disponibilità del commissario, che però non ha poi ricevuto le autorizzazioni a procedere all’assegnazione dei fondi alle singole strutture sanitarie.

    Qualche polemica per la scelta dei partecipanti alla delegazione sono venuti da sigle pur presenti e che non ne hanno fatto parte, come Cicas e Confimpresa. Polemiche troncate da Francesco Chirillo di Confesercenti: “Non era una manifestazione organizzata dalle associazioni datoriali, cui siamo stati invitati come semplici imprenditori. Qualcosa non ha funzionato al Ministero nella catena dei fondi messi in campo. Abbiamo richiesto degli ulteriori fondi per aiutare le aziende soprattutto in previsione del periodo natalizio accordando un ulteriore tavolo a tutte le associazioni di categoria per mettere in campo dei fondi che diano un ristoro immediato”. Raffaele Bertucci, dell’Associazione Catanzaro al Centro, ha riportato le rassicurazioni di Spirlì sulla prossima apertura di centri Covid dedicati: “Saranno tre, uno per Catanzaro e l’area centro, uno per Reggio, e uno per Cosenza”.

    Alla fine dell’incontro si è fatto sentire anche il presidente Spirlì con una nota: “Non ci siamo dimenticati delle imprese, del commercio, dell’artigianato e del mondo dello spettacolo”. Per le categorie produttive è stato predisposto «un residuo di 40 milioni di euro di ristoro, che arriveranno prima di Natale, mentre, per il settore dello spettacolo, abbiamo portato i fondi da 350 a 950mila euro in una settimana, consentendo la programmazione di diverse produzioni teatrali. Ho cercato in tutti i modi – ha spiegato ancora – di far capire al Governo che l’idea di chiuderci sarebbe stato un grave errore, non giustificato dai dati e tutto a scapito delle piccole e medie imprese che operano nella nostra regione.

    Inoltre, il commissario straordinario per l’emergenza covid, Arcuri, non ha ancora illustrato il piano di interventi alla Regione. Noi – conclude Spirlì – siamo al vostro fianco 24 ore al giorno e condividiamo le vostre ansie, vittime come voi di una decisione ingiusta e punitiva».
    É intenzione delle parti tornare a incontrarsi nella prossima settimana. A ricorsi inoltrati e a ristori, probabilmente, non ancora arrivati.

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