Abramo Customer Care, Pitaro presenta un’istanza al presidente Spirlì

Proposta una riunione alla presenza dell’assessore al Lavoro della Regione Calabria alla quale invitare i vertici aziendali

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    «Ho presentato un’istanza al presidente Spirlì per chiedere che venga convocata immediatamente, alla presenza dell’assessore al Lavoro Orsomarso, una riunione alla quale invitare i vertici dell’azienda Abramo Customer Care e le organizzazioni sindacali affinché si faccia luce sul dramma collettivo che sta travolgendo i dipendenti dei call center di Settingiano, Crotone e Montalto Uffugo».

    Lo annuncia il consigliere regionale Francesco Pitaro incontrando un gruppo di lavoratori di Abramo Customer Care, che si ritrovano oggi a dover prendere atto dell’istanza di concordato preventivo presentata dall’azienda al Tribunale di Roma.

    Commenta Pitaro: «Capisco le difficoltà di un’azienda privata di far fronte a complesse logiche di mercato, ma la Regione non può in nessun modo ignorare gli evidenti e manifesti riflessi collettivi di una questione di così vasta portata. Migliaia di calabresi – in un periodo già denso di ansie e preoccupazioni generate dalla grave emergenza sanitaria ed economica – non solo si ritrovano ad oggi con pagamenti tardivi e parziali e, con riferimento al mese di Ottobre 2020, non hanno ricevuto il pagamento dello stipendio pur continuando a prestare la loro professionalità, ma vivono un’angosciosa incertezza sul futuro delle proprie famiglie. È questo che vogliamo in una congiuntura storica così cupa e in una regione già economicamente fragile?».

    «Al di là della vicinanza e della solidarietà, la cosa più giusta e utile da fare è attivarsi concretamente per garantire ai tremila dipendenti calabresi il fondamentale diritto al lavoro. Pertanto, ho chiesto al presidente Spirlì di convocare con estrema urgenza una riunione alla presenza dell’assessore al Lavoro della Regione Calabria alla quale invitare i vertici aziendali della Abramo Customer Care e le organizzazioni sindacali dei lavoratori non solo per capire effettivamente quali siano le intenzioni della proprietà e se ci sono trattative in corso di cui al momento i lavoratori sono all’oscuro, ma anche eventualmente per lanciare, nell’ambito delle proprie prerogative e poteri e doveri, proposte dirette a tutelare i lavoratori e i loro posti di lavoro». Conclude Pitaro: «I rischi di un aumento di disagi sociali sono sempre più tangibili: è dovere non solo delle aziende ma anche delle istituzioni mettere da parte interessi personali e focalizzarsi sulla stabilità e il benessere dei tanti cittadini che hanno sempre svolto il proprio lavoro con rigore e sacrificio».

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