Covid-19, l’odissea di Luigi: positivo e chiuso in casa da 12 giorni foto

L'uomo preannuncia la denuncia del caso

Più informazioni su

    L’ennesima denuncia arriva da Luigi, 59 anni di Catanzaro, positivo al Covid-19 e sintomatico. L’uomo è ammalato dallo scorso 31 ottobre, il 2 novembre effettua un tampone presso un laboratorio privato ed il responso è di positività, che gli verrà confermata da un secondo tampone eseguito dall’Asp il 9 novembre. Tra un test e l’altro, Luigi comincia a stare male: è tutta un’escalation di mal di gola, febbre e dolori fino a ieri sera quando inizia ad avere difficoltà respiratorie. Contatta il 118 che va a casa, il medico lo visita e considera seria la sua condizione. Serve una Tac.

    L’ambulanza lo trasporta al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino, parcheggia e, in quel parcheggio dentro all’ambulanza Luigi resta per più di un’ora senza essere considerato da nessuno. Ad un certo punto la saturazione s’abbassa ed il suo stato di salute peggiora al punto che viene attaccato all’ossigeno direttamente nell’autolettiga. L’ammalato aspetta e dopo qualche tempo gli viene riferito che niente, non ci sono posti letto disponibili per il ricovero e non può fare la Tac, ne a Catanzaro, ne a Vibo Valentia, ne a Cosenza; nel frattempo grazie alla somministrazione dell’ossigeno in ambulanza la saturazione è salita a livelli accettabili per cui Luigi viene riportato a casa ed invitato a comprarsi una bombola d’ossigeno da utilizzare al bisogno.

    Ebbene ora Luigi vive così: chiuso in casa da 12 giorni, con sua moglie – anch’essa positiva al virus -, sofferente e vivo forse grazie all’ossigeno che si somministra da solo.

    Domani comincerà una nuova terapia, perché quella di prima evidentemente non è stata efficace. Ma l’uomo è arrabbiato, molto arrabbiato e nonostante faccia una gran fatica a parlare una cosa la dice: «Non mi fermerò, sono stato trattato male, nessun medico si è degnato di venire a vedere come stavo nell’ambulanza. Denuncerò legalmente i responsabili di ciò, eccome se lo farò!».

    Più informazioni su