L’allarme dell’associazione “I Quartieri”: “Il Pugliese-Ciaccio rischia di diventare un focolaio esteso”

La denuncia del presidente del sodalizio, Alfredo Serrao

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    “C’è una verità che non può essere sottaciuta per un dovere morale. Il Pugliese-Ciaccio rischia, in queste ore, di trasformarsi in un focolaio (un cluster non riconosciuto) dove il virus del Covid-19 ormai si sta diffondendo all’interno dei reparti di degenza”. Lo denuncia Alfredo Serrao presidente dell’associazione I Quartieri.

    “Non è pensabile che il maggiore ospedale cittadino al quale afferisce tutta l’area centrale della Calabria non sia governato, che si manifesti in modo oggettivo un incapacità, pericolosa e penalmente rilevante, che mette a rischio la vita dei degenti e di tutto il personale sanitario. L’ospedale Pugliese-Ciaccio – sottolinea – è stato abbandonato da chi avrebbe dovuto tutelarlo, una responsabilità rispetto alla quale chiederemo l’intervento della locale Procura della Repubblica, depositando un esposto affinché vengano accertate le singole responsabilità, anche in riferimento ad un eventuale procurata pandemia come disposto dai DPCM in tema di emergenza Covid-19. Non possono essere solo i direttori di reparto ed il personale sanitario a fronteggiare la pandemia con la forchetta spuntata, quando la dirigenza ospedaliera con in testa il commissario Zuccatelli è palesemente assente”.

    “Il caos – si legge nella nota –  regna sovrano fra le mura del Pugliese-Ciaccio. Non esistono percorsi Covid-19 certificati che dovrebbero garantire che il contagio non si diffonda fra i reparti. C’è un alto rischio di contaminazione anche negli ascensori, per la mancanza di impianti dedicati per i percorsi sporchi e puliti come da protocollo Covid-19. Il trasferimento del reparto di Geriatria da dedicare a zona di degenza Covid-19 espone a rischio di contaminazione l’Emergenza Urgenza del Pronto Soccorso ed il Blocco Operatorio, tanto che è legittimo domandarsi: attraverso quale percorso sicuro potrebbero essere trasferiti pazienti Covid, che dopo il ricovero in area degenza (l’attuale reparto di Geriatria), avessero necessità di essere trasferiti in rianimazione? Con quali presidi di sicurezza – le barelle di biocontenimento – se lo stato dell’arte (la foto è eloquente) è che i pazienti Covid passano attraverso i corridoi del nosocomio senza protezione? Il problema è conosciuto ai piani alti dei commissario Zuccatelli e della Direzione Sanitaria? E ancora di più. Il reparto, oggi ex Medicina Generale, al 5 piano della struttura ospedaliera è in sicurezza? Ci risulta che proprio ieri (giorno 11 novembre 2020) le ditte della manutenzione stavano provvedendo a certificare la conformità dell’impianto elettrico, come se prima i pazienti della Medicina Generale non avessero il diritto ad una sicurezza garantita… Quindi, i pazienti della Geriatria, gli anziani fragili ed esposti al Covid, dovrebbero andare in un reparto-cantiere forse non sicuro, senza considerare, che sempre ieri, in questo reparto in fase di ristrutturazione (?) sono stati allocati alcuni pazienti Covid”.

    “Insomma – conclude la nota –  siamo al delirio ed i contorni di questa follia sanitaria che sta trasformando l’ospedale Pugliese-Ciaccio in un cluster, dove le responsabilità arrivano dritte dritte al commissario Zuccatelli ed alla Direzione Sanitaria, che non hanno provveduto ad acquistare le barelle biocontenitive, quelle esistenti sono rotte e già questo è una grave omissione, quanto continuano a gestire un’emergenza pandemica in una struttura ospedaliera con leggerezza e tanta superficialità. Non serve ricordare che le loro belle poltrone sono sufficientemente retribuite, senza parlare dei premi per il raggiungimento degli obiettivi (?), come è ampiamente retribuito il disturbo di Zuccatelli, il commissario negazionista (quello delle mascherine che non servono ad un c….!) che si è solo preoccupato di fare campagna elettorale per il raggiungimento della poltrona di commissario ad acta della sanità calabrese…si apre uno scenario di tante verità non dette, che la Calabria e Catanzaro non meritano!”

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