Sant’Anna Hospital, eccellenza in pericolo: l’sos di Pietropaolo

"Solo nel corso dello scorso anno le équipe della clinica hanno eseguito più di 800 interventi di cardiochirurgia, molti dei quali su pazienti arrivati in terapia intensiva, e 1800 interventi di cardiologia interventistica”

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    “Nella preoccupante situazione di caos che sta interessando la sanità calabrese, lasciata senza guida e in balia degli scontri politici tra i partiti che sostengono il governo Conte, rischia di consumarsi sotto traccia la grave situazione di difficoltà che sta interessando il Sant’Anna Hospital, una eccellenza nel campo della cardiochirurgia in cui da anni si praticano interventi di elevata complessità che hanno consentito di salvare le vita a migliaia di calabresi. Solo nel corso dello scorso anno le équipe della clinica hanno eseguito più di 800 interventi di cardiochirurgia, molti dei quali su pazienti arrivati in terapia intensiva, e 1800 interventi di cardiologia interventistica”.

    E’ quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Filippo Pietropaolo, che aggiunge: “Al di là di ciò che doverosamente accerteranno le inchieste della magistratura per fatti di natura amministrativa, c’è la necessità di supportare il nuovo management, del tutto estraneo alla precedente gestione, che sta lavorando per mantenere i servizi sanitari e garantire il diritto alla salute dei cittadini in un ambito particolarmente delicato.

    Il Sant’Anna Hospital, infatti, intercetta il 40 per cento dei Lea per le patologie cardiovascolari della Regione Calabria, consentendo di ridurre i dati di mortalità e di ottenere ricadute importanti nel contenimento della mobilità passiva.

    Nel 2020 la clinica ha erogato e rendicontato all’Asp di Catanzaro prestazioni per 20 milioni di euro, ma oggi non può incassare quelle somme a causa del ritardo nella stipula del relativo contratto. Protraendosi questa situazione di stallo, alla quale si aggiunge la mancata corresponsione di crediti pregressi, il Sant’Anna Hospital rischia di dover bloccare le attività sanitarie, con gravi rischi per la salute dei cittadini e drammatiche conseguenze sul futuro dei lavoratori della clinica, oltre 300 dipendenti e circa cinquanta professionisti oltre al notevole indotto. In piena emergenza covid, anziché intensificare gli sforzi per arginare una ancora più rischiosa emigrazione sanitaria, si rischia di perdere un presidio sanitario di vitale importanza per i cittadini di tutta la regione. E’ necessario intervenire al più presto per scongiurare il fermo delle attività, e per questo faccio appello al presidente Nino Spirlì affinché convochi un tavolo con il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, prefetto Luisa Latella, e il management della clinica, per individuare le soluzioni più opportune per consentire la prosecuzione dell’attività ordinaria nei settori accreditati non interessati dalle indagini della magistratura”.

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