“Contiguità ‘ndranghetista”: le parole del gup su Tallini

Il presidente del Consiglio Regionale è accusato di favorire gli affari della cosca Cutro in cambio di voti

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    “La condotta serbata” da Domenico Tallini, presidente del consiglio regionale della Calabria “dimostra una contiguità ‘ndranghetista” che sfiora la vera e propria intraneità”. Lo scrive il gip di Catanzaro in un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare recapitata a Tallini, finito agli arresto domiciliari e accusato di favorire gli affari della cosca Cutro in cambio di voti. Con lui, nell’ambito dell’opperazione Farmabusiness, sono state arrestate altre 17 persone.

    In particolare, il gip ravvisa “elementi certi che denotano la vicinanza del Tallini a Domenico Scozzafava“, definito “un formidabile portatore di voti” per il politico di Forza Italia finito ai domiciliari, ma anche uno “’ndranghetista fino al midollo”.

    I loro rapporti, si legge ancora nelle carte, “sono apprezzabili ancora nel corso dell’anno 2018” e ancora più intensi “nel 2017, quando è accertata l’attività di sostegno, proselitismo e pubblicità elettorale a Tallini da parte di Scozzafava e altre persone” del clan. “Scozzafava – precisa il gip – vantava la possibilità di raccogliere numerosi voti per il partito politico in cui era candidato Tallini (Forza Italia,ndr.) che era interessato come capolista nel collegio uninominale di Catanzaro, soprattutto nel Comune di Sellia“.

    Dalle intercettazioni agli atti dell’inchiesta, sè emersa anche “la promessa di conferma dell’apporto di Scozzafava anche per le future elezioni regionali previste in Calabria per novembre 2019”.

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