Gratteri: “Lo ndraghetista ricco anche con l’emergenza è rimasto tale””

Il magistrato ad una manifestazione a Roma: "Traffico cocaina non si è fermato con il lockdown"

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    Anche con l’emergenza coronavirus “il traffico di cocaina è continuato, lo ndranghetista ricco lo è rimasto anche di più. Chi è entrato nella ndrangheta invece per diventare ricco come il capo è rimasto sempre un utile idiota, come lo chiamiamo noi, era povero e lo è rimasto”. Così il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenendo a #UNLOCK_IT, seconda edizione di SUDeFUTURI, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, che si tiene fino all’11 dicembre in diretta streaming dal Palazzo dell’Informazione di AdnKronos, in piazza Mastai a Roma, e parlando del suo ultimo libro, ‘Ossigeno illegale’, scritto come i precedenti con Antonio Nicaso, su come le mafie approfitteranno dell’emergenza Covid-19.

    “Anche le famiglie blasonate di Ndrangheta – ha proseguito hanno ricorso ai sussidi per l’emergenza coronavirus. Proprio conoscendo la loro ingordigia, conoscendo che non si accontentano neanche dell’acqua del mare, noi avevamo proposto che gli elenchi di questi presunti poveri, fatti dai sindaci, di mandarli all prefettura che poi attraverso le forze dell’ordine li avrebbe controllati per verificare se fossero veramente bisognosi o meno. Siamo stati attaccati, dicendo che volevo criminalizzare la Calabria i sindaci, che volevo uno Stato di polizia mentre in realtà volevo solo dare una mano”.

    “Io penso -ha continuato- che un amministratore onesto tira un sospiro di sollievo se sa che ha a fianco delle forze dell’ordine che fanno la selezione tra bisognosi veri e truffatori. Questo consiglio non è stato seguito e nei giorni scorsi in tre indagini diverse vediamo che dei mafiosi importanti, ndrangheta di serie A sono stati indagati per aver chiesto e percepito questi aiuti dello Stato senza averne bisogno e senza averne i requisiti”, ha concluso Gratteri.

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