Villa Pangea, mancata realizzazione del progetto di riqualificazione: Comune condannato

Accolto il ricorso della Caruso Costruzioni e della Costruzioni s.r.l.

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    Una controversia lunga dieci anni. Anzi undici. Dal 2009 ad oggi, passando per una sentenza del Tar, una del Consiglio di Stato e tornando, quindi, al Tar. Con oggetto: il progetto per la riqualificazione di villa Pangea. Ora a mettere la parola fine a questa vicenda sono stati i giudici amministrativi che hanno dato ragione alle due ditte ricorrenti difese dall’avvocato Demetrio Verbaro. Si tratta della Caruso Costruzioni e della Costruzioni s.r.l.. Dall’altra parte il Comune di Catanzaro, condannato a pagare il rimborso delle spese, versate da ciascuna società a tre professionisti per l’attività progettuale inerente la gara.

    Una vicenda antica, dicevamo, rimasta in sospeso dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, tant’è che l’accoglimento del ricorso riguarda proprio l’ottemperanza della sentenza del Tar del 9 giugno 2009, passata in giudicato a seguito della sentenza di conferma del Consiglio di Stato del 28 maggio 2010.

    Ma per capire la vicenda occorre fare un passo indietro e tornare al progetto preliminare relativo alla “riqualificazione di Villa Pangea”. Le ricorrenti, in sostanza, chiedono al Tar di dare attuazione alla sentenza dello stesso tribunale risalente al 2009 e confermata, peraltro, dal Consiglio di Stato un anno dopo. In quella circostanza il Comune fu condannato a risarcire, in favore di Caruso Costruzioni s.r.l. (ora Caruso Costruzioni s.p.a.) e Costruzioni s.r.l., il danno da responsabilità precontrattuale discendente dalla mancata realizzazione di un progetto di riqualificazione della Villa Pangea, aggiudicato alle società ricorrenti.

    Il Tar aveva, inoltre, indicato i criteri per la determinazione della somma che il Comune avrebbe dovuto offrire alle ricorrenti a ristoro del danno, includendovi: le spese sostenute per la partecipazione alla procedura di aggiudicazione, limitatamente all’adempimento di prescrizioni specificamente richieste dagli atti di gara e non anche esborsi per attività autonomamente svolte; le spese di progettazione contemplate nell’avviso pubblico e quelle successivamente poste in essere in ottemperanza di specifiche indicazioni contenute negli atti di gara o documentate richieste formulate dall’amministrazione appaltante; la maggiorazione per rivalutazione monetaria e interessi;

    Allo stato non risulta che sia stato raggiunto un accordo sulla determinazione della somma dovuta. Inoltre la parte ricorrente limita la pretesa al rimborso delle sole spese certe, versate da ciascuna società a tre professionisti per l’attività progettuale inerente la gara e, in particolare: “progetto per la riqualificazione di Villa Pangea con annesso parcheggio multipiano (rif. Disciplinare di incarico in data 17/06/2005)” (per ingegneri Andrea e Marco Roli associati), per un totale di € 9.363,60;  “progetto preliminare relativo alla “riqualificazione di Villa Pangea” Catanzaro – con annesso parcheggio multipiano” (per arch. Patrizia Bagnato), per un totale di € 5.722,20; “progetto preliminare relativo alla riqualificazione di “villa Pangea” Catanzaro – con annesso parcheggio multipiano” e “Acconto onorario per incarico di Capogruppo” (per arch. Raffaele Battaglia), per un totale di € 6.334,20», per un totale di euro 21.420,00 per ciascuna società e complessivamente per euro 42.840,00.  Somme che, rivalutate e maggiorate di interessi, diventano 30.929,00 euro  oltre interessi legali da oggi al saldo, in favore di Caruso Costruzioni s.p.a.; 30.570,32 euro oltre interessi legali da oggi al saldo, in favore di Costruzioni s.r.l.

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