I dubbi di Cgil Area Vasta e della Fp Cgil sulla campagna vaccinale

"Che tipo di strategia logistico-organizzativa stanno adottandogli organi preposti?"

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    “Come Organizzazione Sindacale ci chiediamo, e chiediamo, che tipo di strategia logistico-organizzativa stanno adottandogli organi preposti, per organizzare sul territorio una efficace campagna vaccinale in Calabria che protegga la comunità e gli individui con l’obiettivo di perseguire la riduzione dell’impatto della pandemia con l’unico strumento attualmente disponibile il vaccino, oltre alle misure preventive del distanziamento sociale e mascherina?”. A chiederlo sono le segreteria provinciale della Cgil Area Vasta e della Fp Cgil dell’Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia tenendo conto dei dati che vedono la Calabria agli ultimi posti in Italia per somministrazioni di Pfizer Biontech.

    “Le indicazioni del Ministero della salute nella nota diramata alla vigilia di Natale, con le raccomandazioni per l’organizzazione della campagna vaccinale contro il Covid, sono chiare sia nelle categorie target che per primi dovranno vaccinarsi  (operatori sanitari e il personale e gli ospiti istituzionalizzati nei presidi residenziali per anziani quali: Residenze Sanitarie Assistenziali per Anziani e Centri per Anziani), sia nel processo vaccinale, articolato in diverse fasi che comprendono organizzazione, programmazione, svolgimento e monitoraggio delle sedute vaccinali (soprattutto il  periodo di osservazione successivo alla vaccinazione per la  sorveglianza degli eventuali effetti a breve termine), sia nell’individuazione dei punti vaccinali (ospedalieri e territoriali) con relativa organizzazione e  gli standard minimi di personale dedicato – si legge ancora nella nota delle segreterie provinciale della Cgil e della Fp Cgil Area Vasta -. Ci sembra superfluo ribadire che è necessario procedere immediatamente all’assunzione del  personale per le unità vaccinali, medici, infermieri, assistenti sanitari, Oss e personale amministrativo di supporto sia per vaccinare il maggior numero di persone, (in Calabria ne sono previste 58.068 nella prima fase di distribuzione del vaccino), sia per  ottimizzare con tempestività tutti i processi organizzativi  di programmazione e gestione delle sedute vaccinali, considerando la drammatica situazione calabrese in ordine  alle carenza delle misure sanitarie ospedaliere e territoriali deputate a fronteggiare l’emergenza Covid.  E’ stato fatto tutto questo? Perché continuiamo a mantenere la posizione di ultima Regione d’Italia? Noi crediamo che la popolazione abbia il diritto (soprattutto in relazione ai sacrifici richiesti che i calabresi hanno rispettato pedissequamente) ad informazioni complete, obiettive e accurate, con la finalità di favorire un’ampia adesione alla campagna vaccinale da parte della popolazione – conclude la Cgil Area vasta e la Fp Cgil dell’area centrale della Calabria – di  aumentarne la fiducia e l’adesione della stessa nei confronti del vaccino per poter tornare il più presto possibile ad una vita normale,  visto il drammatico  carico di malattia e di decessi causato dal COVID e le drammatiche ricadute  economiche dirette e indirette, non solo sulla Sanità, ma anche sulla società e i settori economico-produttivi Calabresi già ampiamente provati e fragili anche in assenza della pandemia”.

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