Da “poliziotto del 113” a “poliziotto con il basco blu”, l’esempio di Giuseppe nel ricordo dei colleghi della Questura di Catanzaro

Oggi il funerale a Zagarise dell'uomo morto ieri a 49 anni in un terribile incidente

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    «Rifarei tutto senza esitazione. Se per incanto si riavvolgesse il nastro della mia vita come la pellicola di un film, permettendomi di fare scelte diverse, tornerei a rivestire la divisa da poliziotto».

    E’ questo il pensiero con il quale il responsabile della Sala Operativa della Questura di Venezia, Paolo Citran, parla del suo libro dedicato ai poliziotti delle Volanti.

    Ma è questa dichiarazione d’amore che ogni giorno Giuseppe Gallelli di 49 anni, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio ora al Reparto Mobile di Reggio Calabria, avrà di certo ripetuto ogni giorno in cuor suo.

    Ogni giorno fino a ieri, l’ultimo della sua vita, quando un terribile incidente lo ha strappato all’affetto dei suoi figli, dell’adorata moglie e dei colleghi catanzaresi che lo ricordano senza riuscire a capacitarsi di ciò che è accaduto.

    Era stato un “poliziotto del 113” Giuseppe, poi aveva prestato servizio in quel presidio di legalità sul territorio  che è il commissariato di Catanzaro nel quartiere marinaro, aveva trascorso qualche tempo anche a Crotone, e da ultimo aveva scelto di essere poliziotto con il basco blu, diventare un professionista dell’ordine pubblico come lo sono gli agenti in servizio al reparto mobile della Polizia di Stato.

    Perché quel lavoro, quel reparto, si scelgono come si sceglie un amore. Amore per un mestiere, per una divisa, per un ideale. Senza questa «benzina» in corpo non si trascorre volontariamente tutta una vita su una volante di polizia, tra inseguimenti, persone da soccorrere, colleghi da aiutare o in prima linea nei momenti di tensione sociale più alti.

    Chi racconta dei poliziotti  o dei carabinieri o di tutte le forze dell’ordine, per farne cronaca, certo non può prescindere dal parlare dell’istituzione che rappresentano.

    Ma poi ci sono altri momenti.  E chi li ascolta, chi li guarda non può fare a meno di portarsi dentro quella sensazione di non avere a che fare mai con persone comuni.

    Madri e padri che salutano i loro figli di notte e provano a tornare dopo il turno, prima che si sveglino, perché non debbano avere la sensazione di aver dormito senza di loro in casa, donne e uomini che a volte sacrificano anche i loro sentimenti per una causa collettiva e più grande, invisibile agli occhi come è invisibile tutto ciò che è essenziale.

    Ecco perché la scomparsa di Giuseppe Gallelli appare più ingiusta, vissuta come un tradimento che la vita ha fatto ad un uomo che amava quella vita che aveva scelto.

    Oggi durante il funerale che si svolgerà nel suo paese d’origine, Zagarise, forse non ci sarà spazio per tutta la gente che avrebbe voluto dedicare un pensiero a Giuseppe e abbracciare forte quella famiglia, non ci sarà tempo perché ognuno racconti ciò che Giuseppe ha lasciato nel cuore e sulle strade che ha percorso.

    Ma  del suo amore  per la famiglia, della gioia suoi figli piccoli che correvano allegri ed orgogliosi a volte nelle stanze del Commissariato, della sua fedeltà per la divisa, del suo essere eroe quotidiano, già solo per il fatto stesso di compiere il suo dovere con sacrificio e abnegazione ogni giorno, racconteranno ogni giorno, come fanno ormai da 24 ore, i colleghi, le persone a lui vicine, non solo per tramandare un affetto ma soprattutto per lasciare traccia di un esempio, nel cui solco profondo cammineranno i suoi amori più cari ma anche i suoi colleghi che di certo, salendo su una volante, gestendo un ordine pubblico, compiendo con fedeltà il loro dovere quotidiano, avranno la forza di trasformare la tristezza di oggi in speranza per domani.

    Perché così fanno gli eroi quotidiani, così faceva Giuseppe, perchè così, senza alcun dubbio, ha fatto fino a ieri.

    (nella foto Giuseppe Gallelli, la sede del commissariato di Lido e il servizio di Ordine Pubblico durante una manifestazione a Catanzaro affidato al Reparto Mobile)

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