Vaccino anti Covid e lavoro: ecco cosa dice il garante della privacy

La riflessione di Sarah Yacoubi

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    di Sarah Yacoubi*

    In queste settimane si è discusso molto sulla possibilità per il datore di lavoro possa licenziare i dipendenti che rifiutano di farsi somministrare il vaccino anti Covid. All’interno di questo dibattito interviene in modo netto il Garante della Privacy rispondendo ad una FAQ e quindi rafforzando le tesi di chi aveva sollevato dubbi sulla possibilità per i datori di imporre la vaccinazione (e di sanzionare con il licenziamento l’eventuale rifiuto). La linea guida, secondo quanto dichiara la stessa Autorità, è quella di prevenire possibili trattamenti illeciti di dati personali, anche nel contesto di emergenza creatosi con la pandemia. Non si può licenziare il dipendente che rifiuta di vaccinarsi. La risposta è molto netta e non ammette equivoci: il datore di lavoro non può chiedere ai propri dipendenti di fornire informazioni sul proprio stato vaccinale o copia di documenti che comprovino l’avvenuta vaccinazione anti Covid.

    Di seguito il documento del Garante.

    Il datore di lavoro può chiedere ai propri dipendenti di vaccinarsi contro il Covid per accedere ai luoghi di lavoro e per svolgere determinate mansioni, ad esempio in ambito sanitario? Può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati? O chiedere conferma della vaccinazione direttamente ai lavoratori? A queste domande ha risposto il Garante per la privacy con le Faq pubblicate sul sito www.gpdp.it.
    L’intento dell’Autorità è quello di fornire indicazioni utili a imprese, enti e amministrazioni pubbliche affinché possano applicare correttamente la disciplina sulla protezione dei dati personali nel contesto emergenziale, anche al fine di prevenire possibili trattamenti illeciti di dati personali e di evitare inutili costi di gestione o possibili effetti discriminatori.

    La tutela dei dati personali

    Nelle Faq è spiegato che il datore di lavoro non può acquisire, neanche con il consenso del dipendente o tramite il medico compente, i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali. Ciò non è consentito dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro né dalle disposizioni sull’emergenza sanitaria.

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