Tutto dipende dall’altezza del luogo da cui osservi le cose

"Nei prossimi interventi proverò a illustrare quali siano i presupposti, scaturiti dall’analisi dell’attuale andamento epidemiologico, in base ai quali la paventata adozione di misure di contenimento più serrate sia non solo la soluzione più adeguata ma anche la sola strada percorribile"

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    di GIBO TAVERNITI

     Tutto dipende dall’altezza del luogo da cui osservi le cose. Se ti trovi sulla spiaggia, comodamente sdraiato a prendere il sole, è molto probabile che in mezzo all’onda ti ci possa ritrovare senza che sappia nemmeno da dove e quando sia giunta.

    In questo caso ne sarai irrimediabilmente travolto, sarai in balia dei suoi flutti, e ti trascinerà a fondo fin quando non arresterà da sola il suo cammino.

    Se sei affacciato dal balcone della stanza da letto del piano rialzato della tua villa vista mare, se non sarai distratto dal fascino del panorama, forse vedrai l’onda solo quando comparirà sullo sfondo della linea immaginaria dell’orizzonte.

    In quel caso potrai scegliere tra credere che sia solo un’illusione ottica, sperare che arresti il suo percorso al largo, o decidere prudentemente di allontanarti quanto più possibile, sapendo già che ovunque andrai non sarà mai abbastanza per evitare che comunque ti raggiunga.

    Ma se sei sulla vetta di un monte da dove, nel silenzio e nella solitudine che avvolge il tuo esistere, osservi nitidamente le caratteristiche dell’evento, ne comprendi l’evoluzione, e ne supponi l’epilogo, o ritieni che parlare sia inutile valutando la distanza che ti separa da chi dovrebbe ascoltare, o incominci a urlare con quanto più fiato hai nel petto nella speranza che qualcuno ti senta, e non credendo che tu sia solo un pazzo incominci a prestare attenzione per provare a comprendere cosa stai cercando di dire.

    TUTTO DIPENDE

     Quasi sempre nella vita tutto dipende dal luogo in cui scegli, ti trovi, o sei costretto a vivere.

    E questo spesso fa la differenza tra ciò che appare vero solo ai tuoi occhi, e ciò che invece riflette la realtà. Perché l’altezza dello sguardo è quel sottile limite che separa l’illusione dalla verità.

    Ho scelto di usare questa metafora per illustrare l’apparente, e per certi versi inspiegabile e incomprensibile contrapposizione di opinioni in atto non solo nella società civile, ma persino nella comunità scientifica, in merito all’interpretazione dell’andamento epidemiologico e alle conseguenti decisioni operative che ne scaturiscono.

    L’ho fatto per evitare che si pensi che da un lato vi siano gli eruditi e dall’altro gli analfabeti, e che l’evidente antitesi in atto sia solo frutto di una contesa tra positivisti e negativisti, tra ingenui e realisti, tra illusi e delusi, e soprattutto tra chi ha a cuore il bene di tutti e chi invece mira a conseguire solo un personale vantaggio, qualunque esso sia.

    Molto spesso non è la nostra volontà a fare la differenza tra chi sta da una parte o dall’altro, ma esserlo è frutto di circostanze, casualità, occasioni in cui la nostra volontà gioca un ruolo marginale.

    Di una cosa però sono assolutamente certo. Il ruolo essenziale e insostituibile che svolge l’INFORMAZIONE.

    A patto ovviamente che essa si poggi sulle solide basi della veridicità, fedeltà, competenza e onestà. E che non si svenda mai ai miserabili interessi di parte. L’Informazione corretta è infatti il presupposto essenziale per una valida interpretazione dei fatti. E questo è a sua volta la premessa indispensabile perché da ciò possa scaturire una conoscenza fattiva dei medesimi, da cui generare pensieri, parole e azioni adeguate e utili tese non solo al trionfo della verità oggettiva, ma alla conquista di un’utilità collettiva.

    TUTTO DIPENDE

    E siccome adesso credo sia chiaro anche per molti di voi che …Tutto Dipende… o per lo meno che per gran parte delle cose sia così, ho scelto questa testata giornalistica, e il suo coraggioso editore, non per dar sfogo e visibilità alle mie opinioni personali, ma per provare a dare voce alla verità scientifica.

    Che non è, e non sarà mai la mia, ma che io ho semplicemente deciso di abbracciare da una parte allontanandomi sempre più dall’inconsapevole istinto di dare troppo peso ai miei personali convincimenti, e dall’altro utilizzando esclusivamente tecniche e metodiche analitiche e interpretative validate dalla comunità scientifica e non suggerite da tornaconti, mode o impulsi del momento.

    Nei prossimi interventi, in accordo con la direzione della testata, proverò a illustrare quali siano i presupposti, scaturiti dall’analisi dell’attuale andamento epidemiologico, in base ai quali la paventata adozione di misure di contenimento più serrate sia non solo la soluzione più adeguata, necessaria, urgente e assolutamente indifferibile, ma anche la sola strada percorribile prima che poi discuterne nel merito possa diventare solo un inutile esercizio verbale.

    TUTTO DIPENDE

    E se questo apparirà tale anche a voi, sappiate però che paradossalmente nella vita, che lo si voglia o ci si creda veramente,

    MOLTO DIPENDE ANCHE DA CIASCUNO DI NOI

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