Inchiesta “Lucciole e lanterne”, rinviati a giudizio i 17 indagati

Il gup ha ammesso come parte civile nel processo il Ministero degli Interni

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    Sono stati rinviati a giudizio 17 indagati coinvolti nell’inchiesta “Lucciole e lanterne”, che l’11 marzo dello scorso anno è sfociata nel blitz della Squadra Mobile per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare  nei confronti dei presunti appartenenti ad una associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso l’organizzazione di matrimoni di comodo.

    Il gup Barbara Saccà ha disposto il processo per Antonio, Giovanni e Giuseppe De Santis, Rita La Face, Giancarlo Longo, Maria Grazia Macario, Rita e Roberto Maletta, Vittorio Nicoletta, Celeste Emanuela Oliverio, Lorenzo Pontiero, Emanuela Concetta Scalise, Antonio Silipo, Cesare Votta, Busheng Wang, Jinwei Yu, Jangang Zhao, così come avevano chiesto i pm Graziella Viscomi e Debora Rizza. Per loro si andrà in aula il prossimo 6 aprile davanti al tribunale collegiale.

    Stralciata al 15 giugno la posizione dei cinesi Janmeni Lin, Yunmei Wei, Xiunzhen Xiang, Zhenua Wang, difesi dall’avvocato Tiziano Veltri, per i quali si è reso necessario disporre nuove notifiche.

    Il gup ha ammesso come parte civile nel processo il Ministero degli Interni.

    Nel collegio difensivo gli avvocati Vittorio Ranieri, Antonio Ludovico, Ugo Custo, Tiziano Veltri, Roberto Scozzafava, Antonio Lomonaco, Luigi Ciambrone, Francesco Severino, Giuseppe Menzica, Giampiero Mellea.

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