Basso Profilo, ridimensionata la gravità dell’ipotesi accusatoria

La decisione del Tribunale della Libertà

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    Gli avvocati Vincenzo Ioppoli ed Arturo Bova, in qualità di difensori di fiducia di Giuseppe Truglia, indagato nell’inchiesta “Profilo Basso”  e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con riferimento ad entrambi i capi di imputazione oggetto della imputazione provvisoria (Capo 7 relativo alla violazione dell’art. 353 bis c.p. -turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente-, e Capo 9 relativo alla violazione dell’art. 319 c.p. -corruzione per un atto contrario ai propri doveri di ufficio-, ipotesi entrambe aggravate dalla circostanza agevolatrice dell’attività mafiosa ex art. 416 bis -1 c.p. ), hanno fatto sapere come il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha annullato l’ordinanza in relazione al Capo 7) e, in relazione al capo 8), limitatamente alla circostanza aggravante di cui all’art. 416 bis -1 c.p., confermando, per il resto, l’ordinanza e la misura cautelare in atto.

    Dunque, con questa ordinanza, sebbene venga confermata la misura cautelare degli arresti domiciliari, il Tribunale della Libertà ha notevolmente ridimensionato la gravità dell’ipotesi accusatoria originariamente formulata nei confronti di Giuseppe Truglia, escludendo non solo l’ipotesi della turbativa negli affidamenti diretti operati dal Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese, ma ancor prima, l’aggravante agevolatrice della presunta associazione mafiosa.

    “Un risultato che, comunque, ci soddisfa solo parzialmente.  Aspetteremo – scrivono i legali – di leggere le motivazioni che nei prossimi giorni saranno depositate dal Tribunale della Libertà al fine di argomentare il ricorso per Cassazione che, allo stato delle cose, appare inevitabile”.

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