Unione dei Comuni di Maida, San Pietro a Maida, Cortale e Jacurso; raccolta differenziata ferma per due giorni

I sindaci scrivono al prefetto Latella e all’assessore regionale all’Ambiente De Caprio

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    Il servizio di raccolta differenziata nel territorio dell’Unione dei Comuni di Maida, San Pietro a Maida, Cortale e Jacurso verrà sospeso almeno per le giornate di lunedì 5 aprile e martedì 6 aprile. A darne notizia sono i sindaci Salvatore Paone, Domenico Giampà, Francesco Scalfaro e Ferdinando Serratore che preannunciano: “La situazione è talmente grave che si potrebbe prolungare oltre i due giorni indicati”.

    Il disservizio è dovuto all’impossibilità da parte di tutti i comuni della provincia di poter effettuare il conferimento dei rifiuti già a partire dalla giornata di oggi presso la piattaforma di San Pietro Lametino. “Come amministrazioni comunali dei quattro enti siamo rammaricati per una situazione incredibile e vergognosa – affermano Paone, Giampà, Scalfaro e Serratore -. Nonostante percentuali di differenziata che sui nostri territori sfiorano ormai l’80 per cento, non comprendiamo come, per colpa di un sistema che manca di un coordinamento regionale, i nostri cittadini devono subire questa cattiva gestione”.

    I quattro sindaci dell’Unione dei Comuni “Monte Contessa”, vista la gravità della situazione quindi hanno deciso di mobilitarsi subito e in seguito ad una riunione svolta stamattina, hanno concordato una lettera indirizzata al prefetto dottoressa Maria Teresa Cucinotta, all’assessore regionale all’ambiente Sergio De Caprio, al direttore dell’ATO provinciale di Catanzaro Bruno Gualtieri denunciando lo stato dei fatti e il disservizio in corso, chiedendo “soluzioni di lungo periodo e stabilendo di portare avanti come Unione, in rappresentanza di 15.000 cittadini, qualsiasi iniziativa politica per poter sbloccare la situazione”.

    “Si sta purtroppo verificando dunque quanto già discusso e previsto in sede di assemblea dei sindaci un paio di settimane orsono – si legge ancora nella lettera -. Oggi paghiamo l’utilizzo dell’impianto di San Pietro Lametino da parte di comuni appartenenti ad altri ATO e province, determinandone di fatto un blocco”.

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