Ndrangheta, il difensore del boss Grande Aracri: “Non sapevo che volesse collaborare”

Sconta l'ergastolo al 41bis per il processo Aemilia 1992

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    “Non conoscevo la volontà del sig. Grande Aracri di collaborare con la giustizia”. Così l’avvocato Gregorio Aversa del foro di Catanzaro, componente del collegio difensivo del superboss di Cutro, ha risposto a LaPresse sulla decisione del suo cliente che assiste da anni. “Ho appreso la notizia da voi giornalisti – ha commentato il legale – e posso aggiungere che si tratta di una cosa molto personale che non è mai trapelata nei precedenti colloqui”.

    L’ultima volta che l’avv. Aversa ha interloquito con Grande Aracri è stato ai primi dell’anno, via telefono, dal carcere di Milano dove Nicolino Grande Aracri sconta l’ergastolo al 41bis per il processo Aemilia 1992.

    “Tecnicamente quando si prende una decisione del genere – aggiunge l’avvocato Aversa – il passaggio al nuovo status di collaboratore viene comunicato nel corso della prima udienza utile. In questo caso viene assegnato anche un nuovo difensore, scelto da un albo d’ufficio”.

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