Pontili, una lotta contro il tempo per riaprire

Alla riunione straordinaria della Commissione richiesta da Nunzio Belcaro presenti il neo assessore Lobello e i dirigenti Laganà e Ferraiolo. Le dichiarazioni a caldo del capogruppo di Cambiavento

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    È da poco terminata la riunione della Commissione Urbanistica e Patrimonio presieduta da Fabio Talarico (Catanzaro con Abramo) richiesta in via straordinaria dal consigliere di Cambiavento Nunzio Belcaro che, proprio in qualità di capogruppo, ha potuto partecipare alla seduta alla quale erano presenti il nuovo dirigente protempore delle questioni inerenti il Porto Antonino Ferraiolo, il dirigente alle Grandi opere Giovanni Laganà con competenza specifica sui pontili e l’assessore Alessandra Lobello all’esordio nella nuova competenza di giunta.

    Il dibattito è stato vivace e approfondito, dipanandosi inevitabilmente su tre aspetti concomitanti e concorrenti: politico, tecnico e giudiziario, con enfasi maggiormente accentuata sui primi due per ovvi motivi di opportunità.

    Sul piano politico da parte di tutti gli intervenuti si è necessariamente fatta una distinzione di responsabilità tra il vecchio e il nuovo, fissando la linea di discrimine sulla rinuncia alla delega al Patrimonio del precedente assessore Ivan Cardamone (“Un bravo assessore alla Cultura – ha detto pressoché totalmente il capogruppo di Catanzaro con Abramo Giuseppe Pisano – ma non altrettanto al Patrimonio”) e sulla riassegnazione delle competenze burocratiche sul porto e sui pontili operata con decreto dal sindaco due settimane fa.

    “Ci siamo ritrovati come interlocutori – ha detto a Catanzaroinforma Nunzio Belcaro – il nuovo assessore e i nuovi dirigenti che non hanno evidentemente responsabilità nella vicenda dei pontili che allo stato è quella che più urge, sia sul lato economico con la stagione estiva ormai imminente sia sul lato operativo per i riflessi che ha sulle giuste esigenze delle ditte e dei diportisti. Ma tutta la vicenda è la dimostrazione di una cattiva gestione complessiva del porto dal punto di vista politico, in cui viceversa la continuità esiste nell’operato del sindaco e della giunta nella sua interezza. Cosa che come Cambiavento abbiamo sostenuto da tempi non sospetti, e come d’altra parte sottolineato da altri colleghi che sono intervenuti, come Sergio Costanzo e Jonny Corsi.

    Da notare però, e questo è importante dal punto di vista politico, la presa di distanza venuta in alcuni passaggi da parte di esponenti della stessa maggioranza. Assistiamo a una strana dicotomia, per la quale da una parte si accusa il mio gruppo, Cambiavento, di fare critiche strumentali salvo poi, nelle Commissioni, addivenire, da parte di esponenti della maggioranza, alle stesse considerazioni. Detto questo, è chiaro che adesso siamo molto più attenti alla fase propositiva che si apre alla luce delle disponibilità offerte dalla nuova dirigenza e anche dall’esito dei nuovi affidamenti. Adesso occorre affrontare la questione pontili, che è complicatissima, anche per via del sequestro disposto dalla Procura. Abbiamo ascoltato il dirigente Laganà e l’assessore Lobello insieme a lui abbiamo passato in rassegna le varie opzioni in campo”.

    Non c’è molto tempo, ovviamente. Per dare attuazione alle nuove assegnazioni dei pontili alle due ditte aggiudicatarie e riaprirne l’utilizzo, stante il diniego di effettuare nuovi collaudi sull’esistente, occorrerebbe procedere allo smontaggio delle strutture attuali e rimontare le nuove, per terminare ai relativi collaudi. SI è anche ipotizzato l’impegno in tal senso di Catanzaroservizi, possibilità ovviamente non senza implicazioni di carattere normativo e finanziario per la necessaria formazione. Senza distogliere lo sguardo dalla fase successiva, nella quale il porto dovrà svolgere le sue funzioni ma sarà anche area di cantiere. Le maglie di intervento a stretto giro sono molto ristrette, e questa è una preoccupazione comune emersa in Commissione.

    Sulla pratica generale del Porto, sul finanziamento rimasto ancora inattuato, sugli incagli della procedura ripartita con la nuova interlocuzione tra Comune e ministero “come Cambiavento – aggiunge il capogruppo Belcaro – non possiamo non ricordare quanto a suo tempo denunciammo sulla funzionalità della richiesta della Valutazione d’impatto ambientale, sui ritardi e sulla responsabilità della giunta comunale di avere percorso una strada sbagliata. Come ci preme anche sottolineare oggi, a prescindere dall’andamento della pratica, il degrado dell’area portuale, dal punto di vista ambientale e igienico, su cui urge adoperarsi in termini di sorveglianza e di prevenzione. Il porto di Catanzaro è opera strategica che più di ogni altra può cambiare il volto della città nel suo insieme. Accogliamo pertanto positivamente tutti gli elementi propositivi in atto, ma non possiamo rinunciare alla denuncia del ritardo e del fallimento di una fase che speriamo conclusa”.

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