Commissione interministeriale, Gratteri: “Noi potremmo insegnare le buone prassi, non altri”
Il Procuratore illustra i lavori fatti all'aula bunker e parla della nuova sede della Procura
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Aula bunker riconsegnata dopo alcuni interventi di adeguamento alla presidenza della Corte d’Appello e alla comunità giudiziaria del distretto. Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, ne è entusiasta e lo dice ai microfoni della giornalisti esaltando le caratteristiche della struttura: “Abbiamo curato i dettagli; abbiamo la videoconferenza in 150 punti contemporaneamente. Ci sono posti a sedere, con il distanziamento anti Covid, per mille persone. C’è un aula monitorata con un sistema di telecamere a circuito chiuso sia all’esterno che all’interno. Già da quando sia arriva all’ingresso della Fondazione Terina è tutto monitorato”.
Gratteri ha, poi, parlato del capannanone consegnato dalla Regione e destinato ad archivio. Rispetto all’istituzione della commissione interministeriale, il procuratore dice: “Siamo l’unico distretto con segno positivo e, ora, si sente l’esigenza di creare una struttura per spiegare le buone prassi? Ma quali sarebbero le buone prassi? Si può pensare di sovrapporre un qualsiasi tribunale del nord con i carichi e con il tipo di mafia che ci sono al Sud? E chi dovrebbe insegnare a noi come si organizza un ufficio nel momento in cui in quattro mesi e mezzo siamo riusciti a fare quest’opera, nel momento in cui – entro il 2021 – siamo partiti da un convento abbandonato e quest’anno avremo un bellissimo convento del ‘400 in cui avremo una Procura di 6mila metri quadri. Dal giorno in cui mi sono insediato a fine anno avremo la nuova Procura. Questa è la capacità amministrativa del Distretto di Catanzaro. Forse le buone prassi dovremmo insegnarle noi, e non altri che non so cosa hanno fatto nella vita”: