La Chiesa del Monte ed il culto di Sant’Antonio, viaggio nella tradizione popolare e nei tesori fotogallery

Don Maurizio Franconiere racconta le bellezze di questo piccolo gioiello

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    E’ strettamente legata al culto di Sant’Antonio la chiesa del Monte dei Morti. Ieri sera il simulacro del Santo, durante la celebrazione presieduta da Monsignor Pino Silvestre, è stato esposto vicino all’altare alla devozione dei fedeli che si preparano alla “tredicina”.

    Generico maggio 2021

    Il programma della tredicina

    Quello che tiene in mano il Santo non è il giglio originale, ma, come dicono alcuni anziani quello “di casa”.

    Sant’Antonio esposto a lato dell’altare della chiesa del Monte dei morti

    In realtà nei giorni scorsi il giglio originale, che era stato portato via dai frati che hanno avuto in custodia la chiesa ed il convento fino a qualche tempo fa, è ritornato tra i tesori del Monte, pronto ad essere esposto dal prossimo 12 giugno lì dove era sempre stato, nelle mani di quella statua che quest’anno verrà ancora riportata in processione tra le strade ed i vicoli di un centro storico che, attraverso i culti, prova a non perdere l’identità.

    Il giglio originale restituito pochi giorni fa dai frati

    Tesori del Monte, i frati restituiscono il giglio di Sant’Antonio

     

    Anche quando questa identità sia fatta di credenze popolari, secondo le quali ad esempio accadde che il Sant’Antonio del Monte e quello del Conventino, una volta si siano incontrati su via Indipendenza. Una statua veniva portata in direzione nord, l’altra in direzione sud della città. Quello fu motivo di malcontento tale che, i fedeli delle due chiese, insieme agli allora reggenti, decisero di perimetrare il percorso delle due processioni. 

    Ma la chiesa del Monte è legata anche alla cosidetta rivolta delle monache, accaduta del 1745. In una fredda sera del gennaio del 1745, la porta del Convento si aprì e un’inconsueta fila di suore ne uscì, con un Crocefisso in mano ed il volto coperto da un pesante velo nero. Il particolare corteo passò per “Piazza Mercanti” (oggi Piazza Grimaldi), salì successivamente per “Via degli Scarpari” (oggi Via Menniti Ippolito)  e si diresse verso il Palazzo Vescovile. Le suore “occuparono” le stanze del Vescovo, in quel momento assente poiché impegnato ad officiare la Santa Messa nella Chiesa del Monte.

    (In basso la ricostruzione storica della rivolta delle monache)

    Catanzaro d’altri tempi e quella rivolta delle monache ‘barricadere’

    Nella Chiesa del Monte fu celebrata anche una messa contemporaneamente ai funerali di Re Umberto.

    Tra i cinque piani del convento si nascondono, la stanza degli esorcisti, un coretto fatto in legno completamente intagliato, una biblioteca storica.

    Cosa ci fosse prima forse non è ancora chiaro, ma valorizzare ciò che c’è oggi sarebbe un modo anche per avvicinare i catanzaresi alle loro radici e alla loro storia.

    Catanzaroinforma, con i giornalisti Giulia Zampina, Antonio Capria e Antonio Moniaci, ha fatto un piccolo viaggio nella storia del Monte dei Morti.

    Le parole di don Maurizio Franconiere, responsabile diocesano per i beni culturali, raccontano le bellezze artistiche di questo piccolo gioiello intriso di fede e cultura.

     

     

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