Troppe ricette mediche in formato cartaceo, noi medici vi diciamo perché

La risposta dell'Associazione MEDIASS ai vertici dell'Asp

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    Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Associazione MEDIASS medici di famiglia a Catanzaro a firma di dott.ssa Bianco Rosa, dott.ssa Fabiano Esterina, dott.ssa Greco Antonietta, dott. Muscolo Andrea, dott. Nanci Giacinto e dott. Rossi Carmelo.

    Il commissario straordinario dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro Procopio Francesco ha scritto alla direzione della ASP di Catanzaro lamentando il fatto che i medici di famiglia prescrivono una “significativa percentuale” di prescrizioni su ricetta cartacea (rossa) e non su quella dematerializzata, invitandola ad intervenire presso i medici di famiglia.

    Ebbene chiariamo subito che il “merito” di questa situazione non è dei medici di famiglia ma proprio dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro e del Policlinico Mater domini di Catanzaro perché non hanno applicato il nuovo tariffario regionale pubblicato con DCA n. 59 del 06/03/2020 dall’ex commissaria ad Acta per il piano di rientro sanitario della regione Calabria generale Cotticelli e denominato (non a caso)  Approvazione ed adozione del catalogo regionale delle prestazioni specialistiche ambulatoriali ed implementazione dell’uso delle ricette dematerializzate”.

    Il decreto nella sua intestazione dice “Approvazione ed adozione” del catalogo in quanto l’adozione dello stesso permette la ricetta dematerializzata. Noi medici di famiglia abbiamo “adottato” (non senza fatica) il nuovo catalogo regionale e i nostri software per la gestione della cartella clinica son implementati per default alla dematerializzazione delle ricette in applicazione del decreto sopra citato. Noi medici di famiglia quando prescriviamo ricette per come previste dal sopracitato DCA n. 59 queste “escono” in automatico come dematerializzate. Il medico di famiglia per prescrivere una ricetta cartacea (rossa) non dematerializzata è costretto a modificare l’impostazione di default dematerializzata del suo software e dare il comando di “stampa ricetta rossa”, e ciò avviene quando la prescrizione non è in linea con il decreto n.59. Cio’ avviene quando vi sono, da parte degli assistiti, richieste di prescrizioni non in linea con il DCA n. 59. Queste richieste arrivano ai medici di famiglia dagli assistiti su indicazioni dei CUP aziendali dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro e da quello del Policlinico Mater Domini di Catanzaro in quanto, fino ad ora, non hanno applicato il sopracitato decreto. Ed è per questo motivo che i software dei medici di famiglia non possono dematerializzare queste prescrizioni e sono costretti a stamparle cartacee.

    Ecco perché il “merito” delle prescrizioni non dematerializzate non è dei medici di famiglia ma proprio dello scrivente commissario straordinario Procopio Francesco e del suo omologo del Policlinico Mater Domini. A ciò spesso si aggiunge il blocco del sistema di ricezione regionale delle prescrizioni dematerializzate che puo’ durare anche ore e che costringe i medici di famiglia alla prescrizione obbligatoria di ricetta cartacea rossa. Ci sia consentita una sola osservazione. La Calabria che ha tutto il suo sistema sanitario commissariato (anzi militarizzato in quanto i commissari sono spesso militari): 1) commissario regionale al piano di rientro, 2) commissariate tutte e cinque le ASP calabresi, 3) commissariati tutti i grandi ospedali regionali compreso il Policlinico Mater domini (i piccoli ospedali non sono commissariati perché sono stati chiusi), non brilla, grazie a loro,  ne per competenza ne per efficacia. Infatti: a) il tariffario regionale è stato pubblicato con gravissimo ritardo (15 anni)  nonostante gli undici anni di commissariamento della sanità regionale, b)la Calabria ha lasciato gli ultimi posti della somministrazione della campagna vaccinale anti covid solo dopo che i medici di famiglia hanno avuto un pò di vaccini, c)la Calabria dopo 11 anni di piano di rientro ha visto per la prima volta nella sua storia diminuire l’aspettativa di vita e d)ha visto cadere a 125 l’ultimo indicatore dell’applicazione dei LEA.

    E anche in questo caso il commissario dell’Ospedale Pugliese non sa di essere lui la causa di quanto da lui stesso denunciato proprio come l’ex commissario “generale” Cotticelli che non sapeva toccasse a lui redigere il piano anti pandemia. Infine un suggerimento al commissario straordinario Procopio Francesco, faccia applicare il tariffario regionale delle prestazioni e arriveranno solo ricette dematerializzate. Adesso non ha più scuse, lo sa.

     

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