“L’Avvocatura lametina è e sarà sempre schierata a fianco dei familiari, della legalità, della sacralità della funzione difensiva”

Il consiglio dell'ordine degli avvocati di Lamezia Terme commenta i risvolti legali sugli omicidi di Francesco Pagliuso e Torquato Ciriaco.

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    Il consiglio dell’ordine degli avvocati di Lamezia Terme commenta i risvolti legali sulle indagini in merito agli omicidi di Francesco Pagliuso e Torquato Ciriaco.

    «Qualche anno or sono, un giovane e brillante Avvocato del Foro di Lamezia Terme era privato della libertà personale, malmenato, incappucciato e condotto contro la sua volontà in un bosco ove era costretto a stare legato e impossibilitato a muoversi liberamente, davanti ad una buca scavata nel terreno, con la minaccia che vi sarebbe stato scaraventato dentro, in attesa che alcune bestie ne decidessero il destino. Tempo dopo, mentre rincasava nella sua abitazione in una calda sera di agosto, quello stesso Avvocato era oggetto di una tipica esecuzione mafiosa, raggiunto dall’esplosione di plurimi colpi di arma da fuoco di cui tre lo attingevano al capo, cagionandone la morte» ricordano i legali lametini.

    «Un’altra sera di venti anni fa, un altro noto e affermato Avvocato stava rientrando dallo studio nella propria abitazione, quando era affiancato da un’auto da cui altre mani vili sparavano con un fucile a pallettoni, crivellando l’auto e ferendo il professionista che si schiantava contro un muro ed era raggiunto da altri colpi mortali» aggiunge la nota, «due professionisti, stesso inaccettabile destino. Ora, per un gioco della sorte, a distanza di pochi giorni, due diverse pronunce giudiziarie hanno aggiunto tasselli importanti nella ricostruzione della verità processuale e storica degli efferati crimini, ulteriori passi in avanti nella strada che conduce alla realizzazione di quella Giustizia terrena a servizio della quale i legali operavano».

    Si rimarca come «in entrambe le occasioni, ognuno di noi ha realizzato quanto si è inermi di fronte alla malvagità di esseri che è arduo definire “umani” ma, come qualcuno ha detto, ben peggiore della violenza è il silenzio degli uomini onesti» e per tali ragioni il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme «non può non esprimere il proprio plauso per queste importanti, anche se non ancora definitive, decisioni e coglie l’occasione per ricordare i Colleghi così vilmente strappati alla pienezza della propria vita affettiva e professionale, per non dimenticare, per tenerne sempre viva la memoria. L’Avvocatura lametina è e sarà sempre schierata a fianco dei familiari, della legalità, della sacralità della funzione difensiva e contro quei soggetti che non meritano di far parte del consesso umano».

    La chiusura rimarca come «vincere l’assuefazione, la presa di distanze, ricordare sempre. Solo questa è la strada per affermare la vittoria della civiltà sulla barbarie del fenomeno criminoso che ci attanaglia. Dimenticare significa arrendersi».

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