Le parole del decreto “Movimento gestito in maniera familistica e con dottrina approssimativa”

Già nel 1981 doveva essere sciolto ma non si diede seguito ai lavori della commissione

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    C’è chi si affretta a prendere le distanze, chi tace, chi cerca “casa” in altre aggregazioni. Ma è evidente che a circa 40 anni dalle conclusioni , si legge nel documento reso pubblico oggi “della Commissione istituita dall’Arcivescovo Monsignor Antonio Cantisani nel 1981, composta da sei membri, che redasse il verbale approvato all’unanimità dai consigli presbiterali congiunti di Catanzaro e Squillace il 16 luglio 1982, con l’impegno, da parte dell’Arcivescovo con l’impegno, da parte dell’Arcivescovo medesimo, di decretare lo scioglimento del Movimento, impegno successivamente disatteso” la soppressione del Movimento Apostolico ha delle conseguenze che non possono non portare con sé strascichi sociali  importanti. Solo a Catanzaro città si sono contate, negli anni, una cinquantina di vocazioni riconducibili al movimento. Parrocchie importanti affidate a quei parroci, diventate poi punti di incontro per la catechesi dell’ aggregazione stessa. A latere, secondo quanto si è appreso oggi alla lettura del decreto, un accumulo di beni non finalizzato alla carità. Per non parlare degli incarichi ottenuti. Docenze nelle scuole, assegnazioni di cappelle Militari e non, oltre a tutto ciò che di “politico” si è mosso attorno al movimento apostolico, con carriere di laici costruite e distrutte nel giro di una stagione.

    Generico giugno 2021

    GESTIONE FAMILISTICA E DOTTRINA APPROSSIMATIVA

    E sullo sfondo, si legge nel decreto “nessun elemento tale  da attribuire origine soprannaturale ai presunti fenomeni da cui è scaturito il Movimento, la certezza morale che si tratta di esperienze personali della fondatrice non riconducibili a un’azione soprannaturale; gravi e profonde divisioni createsi in seno alla Chiesa diocesana di Catanzaro- Squillace, in particolare all’interno del clero diocesano, a causa della attività del Movimento Apostolico; la non originalità del carisma di fondazione e della superficialità dottrinale che caratterizza i testi, la formazione e la predicazione del Movimento; le carenze istituzionali del Movimento, soprattutto nel suo governo a conduzione, di fatto, più familiare che statutaria, con indebite ingerenze; la situazione finanziaria; l’inconsistenza ecclesiale dell’Associazione pubblica di fedeli Maria Madre della Redenzione”

    I PUNTI CHE HANNO DETERMINATO LA SOPPRESSIONE

    Nel documento è inoltre scritto : “È soppressa l’Associazione privata di fedeli denominata “Movimento Apostolico”, riconosciuta con decreto arcivescovile nella Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace il 18 gennaio 2001. Le presunte rivelazioni che hanno originato il Movimento Apostolico attraverso la fondatrice, signora Maria Marino, sono da ritenersi non di origine soprannaturale (constat de non supernaturalitate).Perché un presbitero incardinato nell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace possa essere incardinato validamente in un’altra Chiesa particolare, deve ricevere previa autorizzazione dalla Congregazione per il Clero, alla quale è tenuto a presentare domanda, mediante il proprio Ordinario e con il voto del medesimo, e attenersi a quanto disposto nei cann. 267, 270-271 CIC. La direttiva si applica, in particolare, ai presbiteri già appartenenti al Movimento Apostolico. È soppressa altresì l’Associazione pubblica di fedeli Maria Madre della Redenzione, già Istituto secolare ugualmente denominato, eretta come da Decreto dell’Arcivescovo di Catanzaro- Squillace in data 10 novembre 2011 con sede in Catanzaro, Via Benedetto Musolino.

    COSA ACCADRÀ ORA

    Monsignor Ignazio SANNA, Arcivescovo emerito di Oristano, è stato nominato Delegato della Sede Apostolica, con il mandato di portare a esecuzione quanto disposto dal  Decreto. I beni del Movimento saranno  devoluti per scopi benefici, come da Statuto, definiti di comune accordo tra l’Arcivescovo pro tempore di Catanzaro-Squillace. E ancora, il S. Padre ha approvato in forma specifica le disposizioni di cui al presente Decreto e ciò lo rende inappellabile davanti a qualunque giustizia.

    IL MOMENTO DELLE SCELTE

    Fin qui l’ufficialità. Ma a farsi notare oggi è anche ciò che ufficiale non appare. Ad esempio l’assenza, nella Basilica dell’Immacolata dove si è tenuta l’assemblea straordinaria convocata da Monsignor Bertolone, di molti presbiteri riconducibili storicamente al Movimento apostolico, così come l’assenza di tutti i professionisti che affollavano negli anni scorsi gli appuntamenti di catechesi. Per molti ora è il momento delle scelte. La Chiesa e Dio non ammettono che si servano due padroni.

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