Centro città, la musica di pub e ristoranti e le proteste dei residenti. I ristoratori: ‘Ora basta’

Santina Pultrone de ‘I Vinattieri’: ‘Facciamo tutto in regola e vogliamo rendere la città più viva. Ma non è giusto che ci impediscano di lavorare’

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    “Telefonate da parte dei vicini alle forze dell’ordine, ai Nas, urla, perfino alle otto di sera. E’ quello che sta succedendo quando provo ad accompagnare le sere d’estate qui al mio ristorante, I Vinattieri, con un po’ di intrattenimento musicale.

    Eppure facciamo tutto in regola. A mezzanotte meno un minuto spegniamo tutto. Mi sono io stessa rivolta al mio legale e alle forze dell’ordine, mi è stato detto che è tutto regolare, sempre nel rispetto dei decibel consentiti.

    Ci lamentiamo del fatto che la città non cresca dal punto di vista turistico, che in centro ci sia poca gente, ma quando poi cerchiamo di fare qualcosa, un po’ di musica, di animare le serate incontriamo ostacoli da parte degli stessi residenti. Adesso basta’.

    A parlare è Santina Pultrone del ristorante I Vinattieri, in piazzetta della Libertà, corso Mazzini, ma diverse situazioni analoghe si sono venute a creare in altri bar, pub e ristoranti del centro.

    Lo sfogo, che si unisce a quello della titolare dei Vinattieri è sempre lo stesso: ‘Solo in questa città succedono cose simili. Eppure esiste un regolamento che consente ai ristoratori di fare questa attività di piccolo intrattenimento musicale, articolo 12, comma 1, lettera d), e un piano di insonorizzazione acustica che consente di fare musica nonché l’esistenza di un’ordinanza che consente entro mezzanotte, anzi nel periodo estivo fino all’una di notte”.

    ‘Vorrei capire  – prosegue Santina Pultrone – solo che cosa vogliono in questa città. Desiderano che chiudiamo tutto e ce ne torniamo tutti a casa? Già la pandemia ha fatto il suo, abbiamo sofferto un anno e mezzo con le nostre attività cerco di fare qualcosa per la città ma appena è stato possibile lavorare abbiamo sempre rispettato il distanziamento e tutte le regole.

    Quanto alla musica, ho cercato un confronto pacifico, dicendo che ho diritto fare questa attività fino a mezzanotte, però non è giusto che il vicinato ci impedisca di lavorare.

    E poi sono gli stessi  che si lamentano dicendo che la città è poco viva. Tutti comportamenti strani che impediscono alla città di crescere. Io rispetto le regole, ma si rispetti anche chi cerca solo di lavorare per il bene della città”.

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