Gratteri: “Con la nuova riforma della giustizia, a rischio prescrizione il 50% dei processi gravi”

Il Procuratore: "Sarà più conveniente delinquere. Seria sarà la possibilità di farla franca"

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    “Con la nuova riforma della giustizia il 50% dei processi gravi è a rischio prescrizione “perché i processi di appello e cassazione sono troppi, tanto è vero che già in questo modo il sistema non regge”. Lo afferma il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, in un’intervista al quotidiano La Stampa.

    “Le corti di appello fissano per udienza circa 30 processi, medio-piccoli, oltre ai maxi processi che spesso richiedono udienze straordinarie. Ebbene, non essendo previsto alcun serio filtro e non essendo introdotta alcuna norma che riduca sensibilmente il numero di ricorsi, gli imputati, avendo la prospettiva di ottenere la improcedibilità, opteranno tutti per l’impugnazione. Per cui le Corti di appello, già gravate, saranno costrette a dichiarare la improcedibilità di un elevato numero di processi”.

    Peraltro, secondo Gratteri, “poiché la decorrenza dei due anni coincide con la scadenza dei termini per la proposizione dell’appello e non con la ricezione degli atti dai tribunali alle corti di appello, i processi arriveranno nelle corti già morti”. Gratteri ritiene, inoltre, che sarà più conveniente delinquere. “Certamente. Seria sarà la possibilità di farla franca. Basti pensare che oggi una rapina si prescrive in 10 o 20 anni a seconda delle aggravanti. Se passa la riforma il rapinatore, processato per direttissima il giorno dopo, saprà che sfruttando la improcedibilità dopo appena 2 anni dalla commissione del reato vedrà il suo processo dichiarato improcedibile. E quindi sarà incentivato a delinquere”.

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