In Commissione irrompe il caso della scuola media “Don Milani”

Toni accesi e con elevati decibel tra il consigliere Costanzo e i titolari della Pubblica Istruzione e dell’Edilizia scolastica. La concitata richiesta di soluzioni immediate da parte della dirigente dell’IC, De Luca

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    Della preoccupante situazione in atto all’Istituto comprensivo Don Milani di Catanzaro ci siamo occupati nell’edizione di ieri con un articolo a firma di Maria Teresa Rotundo intitolato “IC Don Milani, 192 (e più) alunni senza un’aula”. Il titolo dice già tutto e, in ogni modo, chi vuole saperne di più può leggere l’intero testo. Qui si vuole dare contezza dei risvolti che il tema sta assumendo in seno agli organismi comunali di rappresentanza, classicamente ripartiti in Consiglio, Commissioni consiliari e Giunta. Ieri si è svolta una movimentata riunione della Quarta commissione ‘Politiche sociali, cultura, pubblica istruzione, sport’ il cui presidente è Emanuele Ciciarello, che siede tra i banchi di Forza Italia e che, evidentemente, viene accreditato di notevole riconoscimento se da appena entrato in Consiglio per surroga ha già assunto un ruolo di responsabilità.

    Il tema del Don Milani, che è un Istituto comprensivo di scuola per l’infanzia, primaria e secondaria di primo grado che ha competenza su ben sette plessi della zona compresa tra rione Samà e Santo Janni, è stato già portato in aula di Consiglio nelle ultime sedute, in particolare da parte dei consiglieri Luigi Levato e Sergio Costanzo, facendosi interpreti delle richieste che la dirigente del Milani, Cinzia Emanuela De Luca, ha più volte ricolto all’ufficio del sindaco e agli assessori competenti, Pubblica istruzione ed Edilizia scolastica, Concetta Carrozza e Franco Longo. Per una di quelle coincidenze che, in ambito meteorologico portano ala tempesta perfetta e in ambito politico comportano un gran putiferio, in Commissione pubblica istruzione sono convenuti i consiglieri Sergio Costanzo e Levato, e i due assessori, Carrozza e Longo. Se le informazioni in nostro possesso non sono malfide, e non riteniamo lo siano naturalmente, a un certo punto i toni tra Costanzo e i due rappresentanti della giunta Abramo hanno raggiunto decibel quasi da concerto hard metal, contrapponendosi due modalità di riscontro a quanto da giorni cerca di fare intendere la dirigente De Luca con una serie di comunicazioni scritte che fanno rimbalzare nella loro urgenza il problema principale: come far trovare un’aula ai 192 studenti di scuola media che attualmente non hanno ancora sistemazione, dopo averne trovata una provvisoria già nello scorso anno scolastico 2020-2021.

    La prima lettera che la dirigente De Luca protocolla all’ufficio del sindaco è del 5 luglio 2021, e reca per oggetto, appunto: “Richiesta locali scolastici Scuola Secondaria di 1^ grado a.s. 2021/2022”. Scrive De Luca: “Facendo seguito ai numerosi colloqui intercorsi con gli enti locali di riferimento e con la Dirigente scolastica, dott.ssa Zaccone Elisabetta, dell’IPSIA “Petrucci-Ferraris-Maresca, si rappresenta quanto segue:: nell’a.s. 2020/2021, a seguito di protocollo d’Intesa tra la Dirigente Scolastica dell’Ipsia “Petrucci-Ferraris-Maresca” e la scrivente, sono state messe a disposizione n. 10 aule, disposte su due piani, del suddetto istituto, per allocare, in un primo momento,  n 6 classi dell’IC Don Milani, due delle quali, causa emergenza covid, sono state, successivamente, sdoppiate;  le rimanenti 3 classi prime, con relativi laboratori e archivio hanno mantenuto la sede Don Milani Sala, sita in via degli Angioini;  il protocollo d’Intesa sottoscritto dalle Dirigenti Scolastiche coinvolte e l’amministrazione provinciale, in data 14/09/2020, teso alla concessione, per 12 mesi, di n.10 aule, è di prossima scadenza; permangono le esigenze da parte dell’istituzione scrivente di poter usufruire di spazi adeguati ad accogliere n.193 allievi in obbligo scolastico, suddivisi in 9 classi come da organico di diritto ma che, inevitabilmente, visto il persistere dello stato di emergenza, saranno oggetto di sdoppiamento; sono presenti, all’interno delle suddette classi, n.9 alunni diversamente abili, con conseguente aumento, nelle aule, di personale scolastico in servizio; Pertanto, si ribadisce l’urgente necessità di individuare una soluzione adeguata per gli alunni in questione per garantire loro il diritto allo studio, come sancito dalla Costituzione Italiana e per un regolare e sereno avvio del nuovo anno scolastico. Infine, si auspica che venga, finalmente, completata e resa fruibile la struttura che accoglie attualmente gli uffici di segreteria, sita in via Fiume Neto, località Santo Ianni e che prendano avvio i lavori previsti per la realizzazione del polo scolastico IC Don Milani Sala, nella zona Sala di Catanzaro”.

    Se il progetto della nuova costruzione, che occuperà la vasta area dove torreggiava lo stabilimento dell’Italcementi fosse stato avviato, si sarebbe potuto guardare al prossimo futuro con maggiore ottimismo. Invece, sotto questo aspetto tutto tace, Così come nulla si sa circa la messa in opera del secondo piano del plesso di Santo Janni che, a primo livello accoglie gli uffici di segreteria del comprensivo. La corrispondenza tra scuola e Comune è poi proseguita, per integrazioni e dettagli, in altri due documenti che la dirigente De Luca ha recapitato il 23 e il 27 luglio, e che hanno trovato eco nella riunione di Commissione di ieri nella quale si sarebbe inverato un rimpallo di responsabilità tra i due assessorati competenti, Pubblica istruzione ed Edilizia scolastica, da cui deriva una sostanziale assenza di risposta all’istanza principale della dirigente scolastica: gli studenti, dove li metto? Da qui la veemente presa di posizione di Sergio Costanzo che si è espressa con toni molto forti tanto che numerose sono le testimonianze di involontario ma obbligato ascolto nei corridoi limitrofi. Anche perché i problemi dell’edilizia scolastica o della scuola in genere – il dilemma non è di lana caprina, al Comune di Catanzaro – sono come le ciliegie, e uno tira l’altro. E così si è parlato anche della situazione incresciosa che si è verificata l’anno scorso, quando la scuola primaria di Aranceto è stata chiusa all’improvviso – chi l’ha chiusa, il sindaco, il Comune, l’assessorato pubblica istruzione, quello dell’edilizia scolastica, anche qui non è ozioso porsi la domanda – ed è stato offerto loro il viaggio sostitutivo in scuola bus fino alla scuola di Fortuna dietro successiva richiesta di quota alle famiglie.

    Quale sarà la soluzione per la sistemazione congrua degli studenti della Don Milani ancora non è dato sapere. Secondo l’assessore Carrozza e l’assessore Longo il problema sarebbe già risolto, ma, evidentemente, all’insaputa della dirigente e dei genitori. Da quel che è trapelato, ci sarebbero a disposizione solo 5 aule delle 10 richieste. Se dovesse essere ripercorsa la strada dell’anno scorso, ancora una volta si torneranno a sovrapporre le competenze degli enti comunale e provinciale, il primo competente per le scuole primarie e di primo grado, il secondo per la scuola secondario di secondo. D’accordo che caso (politico) vuole che a capo di ambedue segga la medesima autorità, ovvero Sergio Abramo sindaco e presidente, ma a tutto c’è un limite. E anche una fine, se è vero che presto, sulle ali delle regionali, i due posti saranno liberi per nuovi titolari. Ma questa, come ama dire Carlo Lucarelli, è un’altra storia.

     

     

     

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