Le fiamme lambiscono il carcere: attimi di paura

Il drammatico racconto del segretario della UILPA PP

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    Gli incendi che stanno imperversando in Calabria e che hanno interessato anche la pineta di Siano nel pomeriggio di ieri sono arrivate a lambire la Casa Circondariale di Catanzaro, che è stata circondata dalle fiamme e letteralmente invasa dai fumi di combustione. Provvidenziale è stata l’opera della Polizia penitenziaria, intervenuta in forze anche con donne e uomini liberi dal servizio e richiamati dai riposi e dalle ferie, nonché con diverse unità eccezionalmente inviate dagli uffici del Provveditorato Regionale e che, dando come sempre prova di eccezionale attaccamento al dovere e senso di responsabilità, non hanno lesinato energie per mettere in sicurezza i circa 600 reclusi che abitano il penitenziario del capoluogo di regione”.

    Ne dà notizia Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che poi prosegue: “avevamo pronosticato un’estate rovente per le carceri, ma sinceramente non eravamo arrivati a immaginare né la calura eccezionale di questi giorni né gli incendi che stanno riducendo i tradizionali gironi danteschi dei penitenziari nostrani all’unico rappresentato dall’inferno. Non troviamo altro modo per descrivere ciò che si è visto ieri a Catanzaro e che abbiamo seguito minuto per minuto, anche perché alcuni di noi, come il Segretario Regionale della UILPA PP Calabria, Salvatore Paradiso, sono stati direttamente impegnati nelle operazioni”.

    “L’aria all’interno del carcere circondato dalle fiamme – racconta il Segretario della UILPA PP –, oltre che rovente, è divenuta irrespirabile, così è stato necessario far uscire i detenuti dalle celle e dirottarli in aree meno coinvolte ed è stata indispensabile tutta la professionalità della Polizia penitenziaria per garantire in ogni circostanza sia l’incolumità dei ristretti, anche a rischio della propria, sia la sicurezza interna, laddove è stato comunque necessario assicurare che i reclusi dei diversi circuiti non venissero in contatto. Il tutto si è protratto sino a mezzanotte, quando pian piano la situazione è andata migliorando e avviatasi verso una normalizzazione, resa ancora più difficile dalla carenza idrica”.

    “Proprio questa – pone l’accento De Fazio – è una delle tante vicissitudini che attanagliano la Casa Circondariale di Catanzaro e su cui si chiede uno sforzo alle istituzioni preposte, dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria al Comune e alla Regione, affinché si trovi una soluzione alla continua riduzione, se non sospensione, dell’erogazione dell’acqua che interessa sia i padiglioni detentivi sia gli alloggi collettivi del personale e che, specie in questi frangenti, complica e drammatizza ulteriormente la situazione già incandescente”. “Alle donne e agli uomini del Corpo di polizia penitenziaria di Catanzaro e del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria – conclude il sindacalista – vanno il riconoscimento e i ringraziamenti della UILPA Polizia Penitenziaria e, riteniamo di poter dire, di tutta la UIL”.

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