Maltratta la moglie per anni: libertà vigilata per 56enne

L'uomo già condannato ha continuato con i suoi comportamenti anche nei confronti del figlio di 7 anni

Più informazioni su

    La Squadra Mobile, con il supporto del Nucleo investigativo sanità ambientale (Nisa) di Catanzaro, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata presso apposita struttura terapeutica individuata dal P.M. nei confronti di S.C. ’65, perché considerato gravemente indiziato del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, ai danni di sua moglie e di suo figlio di sette anni.

    Dall’indagine è emerso che da anni la donna era costretta a subire continue aggressioni fisiche e verbali nonché comportamenti minacciosi e mortificanti da parte dell’uomo.

    Dall’inizio della relazione sentimentale, da quando erano ancora fidanzati, il 56enne ha manifestato un carattere aggressivo nei confronti della donna: la offendeva e la minacciava continuamente, la picchiava ripetutamente con schiaffi, calci e spintoni nel corso di liti che iniziavano per futili motivi, la insultava con espressioni volgari. L’uomo ha impedito alla donna di crearsi una indipendenza economica vietandole di trovare un lavoro, non le ha consentito di spostarsi liberamente impedendole di usare la sua autovettura e l’ha minacciata di morte.

    Così facendo l’ha costretta a vivere in uno stato di sopraffazione, umiliazione e violenza, fisica e verbale, di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita e l’esistenza dolorosa.

    S.C. è già stato condannato in primo grado, nel maggio 2020, per maltrattamenti posti in essere dal 2013 al 2016 proprio ai danni della moglie.

    Nonostante la condanna, ha persistito nei suoi comportamenti, anche in presenza e ai danni del figlio di 7 anni.

    Diversi, peraltro, sono stati gli interventi della Volante in occasione degli episodi descritti.

    Sulla base degli elementi relativi ai più recenti episodi è stata, pertanto, emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica (P.M. Dr. Saverio SAPIA), la misura di sicurezza della libertà vigilata con obbligo di sottoporsi al programma terapeutico prescritto dal personale medico della struttura terapeutica a cui è stato affidato.

    Più informazioni su