I Carabinieri celebrano la “Virgo Fidelis”

Stamattina presso la cappella del Comando

Più informazioni su

    Questa mattina, presso la cappella del Comando Legione “Calabria”,  i Carabinieri hanno celebrato la “Virgo Fidelis”, divenuta Patrona dell’Arma dei Carabinieri l’11 novembre 1949, data di promulgazione del Breve apostolico di Papa Pio XII che, in tal senso, aveva accolto il voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dell’Ordinario Militare per l’Italia. La ricorrenza è stata celebrata con una messa solenne officiata dal Cappellano Militare, Don Vincenzo Ruggiero, alla presenza del Comandante della Legione, Generale di Brigata Pietro Salsano e di una rappresentanza del personale in servizio anche dei reparti speciali e di quello in congedo appartenente all’Associazione Nazionale Carabinieri nonché delle vedove e degli orfani dei Carabinieri caduti in servizio. Il giorno dedicato alla Patrona è stato fissato dal citato Pontefice il 21 del mese di novembre, in cui cade anche la Presentazione di Maria Vergine. Il titolo di “Virgo Fidelis” era stato scelto in relazione al motto araldico dell’Arma “Nei secoli Fedele“, già concesso da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933. L’inno di preghiera dei Carabinieri alla loro Patrona, la “Virgo Fidelis”, è dell’Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949 era Ordinario Militare.

    Eccone il testo:
    Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d’Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!
    Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis”,
    Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra,
    Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra!
    E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli italiani. E così sia!
    “.

    Più informazioni su