Illegittimità costituzionale della riforma Dini sulle pensioni, la battaglia dell’Inca Cgil

Potrebbe portare a un vero e proprio "scossone normativo" la cosiddetta "causa pilota" promossa dall'Ufficio legale

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    Potrebbe portare a un vero e proprio “scossone normativo” la cosiddetta “causa pilota” promossa dall’Ufficio legale INCA CGIL Area vasta Cz KR VV di Soverato depositata presso la sezione lavoro del Tribunale di Catanzaro che mira a far dichiarare l’incostituzionalità della Legge 335/1995.

    L’avvocato Stefano Vitaliano convenzionato CGIL chiarisce come: “con la Riforma Dini dal 1° gennaio 1996 il sistema di calcolo della pensione viene determinato esclusivamente in funzione dei contributi versati nell’arco della vita lavorativa. In tale ambito, particolari condizioni interessano la cosiddetta integrazione al minimo delle pensioni di vecchiaia e dell’assegno ordinario di Invalidità che tuttavia non opera qualora l’interessato non abbia contribuzione versata entro il 31.12.1995”.

    Ed è proprio per quest’aspetto che il confronto e lo studio con Luigi Vitale, responsabile INCA CGIL Area Vasta CZ KR VV di Soverato, ha portato alla decisione di depositare il ricorso, quest’ultimo evidenziando come: “tale norma è fonte di discriminazione fra diverse categorie di lavoratori, basti pensare che coloro che hanno anche solo una giornata lavorativa prima del 01.01.1996 godono del cosiddetto trattamento di integrazione al minimo, mentre rimane completamente esclusa tutta quella categoria di lavoratori a zero contribuzione prima di tale data. La palla passa ora ai giudici della sezione Lavoro del Tribunale di Catanzaro, i quali, verificata la rilevanza ai fini del decidere delle questioni incidentali di costituzionalità, dovranno emettere apposita ordinanza per chiedere il pronunciamento della Corte Costituzionale sul quesito costituzionale”.

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