#SALVIAMOCAPOCOLONNA ora e subito! foto
Sono iniziati i lavori che da troppo tempo erano (e sono) di somma urgenza per la protezione del promontorio lacinio, ma è un palliativo! Il tempo delle chiacchiere è già andato! Qui, ora e subito, si può e si deve costruire una nuova coscienza!
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E finalmente qualcosa, oltre le frane, si muove a Capo Colonna: sono iniziati i lavori che da troppo tempo erano (e sono) di somma urgenza per la protezione del promontorio lacinio. Riguardano, solo per esposizione diretta, la falesia così fragile su cui è arroccata la Chiesa dell’Annunziata con i resti archeologici di lato. Le opere, appunto in somma urgenza, sono necessarie ed improcrastinabili anche a causa del violento nubifragio che si è abbattuto, pensate un po, sul promontorio nell’oramai lontano mese di novembre 2020, durante l’alluvione che ha colpito quasi tutta Crotone. Sono state oggetto di concertazione tra gli Uffici centrali e periferici del Ministero della Cultura d’intesa con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale -Nucleo Cosenza.
Che altro tipo di urgenza sta emergendo dal contestuale studio di questi interventi con la relativa attività di Tutela del patrimonio Culturale, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri subacquei- Messina e il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale-Cosenza? C’è da preoccuparsi o, quasi sicuramente, c’è da ALLARMARSI? C’è anche un progetto televisivo, a supporto, che è a cura della società di produzione audiovisiva Palomar. Anche il nome tecnico dell’intervento (che è “Lavori di Somma Urgenza a protezione dei resti archeologici ubicati sul ciglio della falesia antistante una porzione del sito archeologico di Capo Colonna”) ci confermerebbe che la situazione è molto più che a rischio, ed a rischio fortissimo. Ma già queste immagini e, soprattutto, l’esiguo importo dell’intervento, ci fanno presagire che poco o nulla si potrà ricavare da queste giornate di lavoro. Ci sono tecnici, d’altronde, che da tempo danno vita ben più breve dei 100 anni all’istmo su cui si sporge sul mediterraneo una lingua di terra che non contiene solo(!) i resti del tempio di Hera: ci sono concentrati oltre 3000 anni di storia sul e del Mediterraneo.
Pensiamo non possa essere solo una provocazione chiedere: ma di quale Antica Kroton potremo parlare se crolla Capo Colonna? Buttate tutte le rimodulazioni a mare! #SALVIAMOCAPOCOLONNA Proprio 7 anni fa, fummo fra i protagonisti di una battaglia (sotto un solo un breve riassunto) che riuscì a mostrare lo sdegno per la sciagurata scelta di impiegare 2,5 milioni di euro per cementificare la storia ed i resti dell’antico Foro di età romana. La cittadinanza ed il mondo intero riscoprirono così anche il prospiciente mosaico di cui, per primo, parlò ad inizio 900 Paolo Orsi. Il prezioso reperto, scoperto e sotterrato di nuovo proprio agli inizi del secolo scorso, fu nuovamente rinvenuto e riportato alla luce e risotterrato dall’unica cosa che non trova soluzioni di continuità: l’ignavia e l’afasia di intere classi digerenti locali, regionali e nazionali; è la sua storia è davvero stereotipo di questa terra. Qui non sorgeva solo uno dei santuari più importanti della Magna Grecia. Qui ad inizio del 2015 iniziarono le carriere, limpide come l’alito di RinoGaetanesca memoria, di Margherita Corrado, dei cinque stelle che si mangiarono quel moto popolare spontaneo per rubare i sogni e consentire altro cemento ed altri lastricati di materiale “bbuono” solo ad appesantire il fragile promontorio e consentirgli matrimoni, battesimi ed ipocriti battiti di petto dei pellegrinaggi mariani. Qui, direbbe la storia, d’altronde, si era fermato Eracle, di ritorno dalla Spagna con i buoi sottratti a Gerione che, nel subire un tentativo di furto delle mandrie da parte di Lakinios, lo uccise, ed assieme a questi, per errore, ferì a morte anche il figlio Kroton, eponimo della città che lì sarebbe stata fondata…
Quanto ancora dobbiamo pagare quel tentativo di furto, quanta disgrazia Crotone vuole buttare su Kroton e sulla storia millenaria di genti e padri della filosofia, della scienza, della medicina e del pensiero occidentale (voi che ci tenete così tanto)! Buttate le maschere, c’è da salvare, ora e subito, ciò che non vi ha lasciato nessuno. Costruite una nave attorno al promontorio, evacuate gli intrusi! Vescovo, Papa issate la bandiera della pace sulla chiesetta della Madonna Nera, la strada ve l’ha mostrata Noè! Diamo un segno alle nostre coscienze: #SALVIAMOCAPOCOLONNA. Il tempo delle chiacchiere è già andato! Qui, ora e subito, si può e si deve costruire una nuova coscienza, altro che solo visione! Ne va dei destini del Mediterraneo, altro che Calabria e Crotone…
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